“L’interruzione a maggio delle forniture di gas dalla Russia renderebbe critico il superamento del prossimo inverno”. Lo ha sottolineato il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cincolani, nell’informativa urgente alla Camera sui prezzi dell’energia. Cingolani ha evidenziato che “sarebbe problematico affrontare l’inverno” anche perché sarebbe compromesso il riempimento degli stoccaggi. Cingolani ha chiarito che ogni mese “noi stocchiamo 1 miliardo e mezzo di metri cubi di gas, per raggiungere il livello necessario all’inverno servono 6 mesi’. Con uno stop a novembre, invece, “renderebbe possibile il riempimento degli stoccaggi”. L’ideale sarebbe “mantenere le forniture russe fino a fine 2022, per garantire la sicurezza del sistema”.
Per quanto riguarda il mercato del gas naturale, secondo il ministro, “il prezzo al Psv (punto di scambio virtuale del gas naturale in Italia) è passato dai circa 20 euro/MWh di gennaio 2021 ai circa 100 euro/MWh del mese di aprile, con un aumento di quasi 5 volte (e con punte giornaliere che hanno superato i valori record di 200 e/MWh nei mesi scorsi)”. Per quanto riguarda i prezzi dell’energia elettrica all’ingrosso, invece, “il Pun (Prezzo unico nazionale) – ha spiegato – ha registrato valori record: negli ultimi mesi si sono raggiunti i valori più elevati da quando la borsa italiana è stata costituita, e negli ultimi giorni i valori si sono attestati tra i 200 e i 250 e/MWh. Questo anche come diretta conseguenza dei prezzi del gas naturale, che determinano il costo marginale degli impianti di generazione elettrica a gas, i quali fissano il prezzo del mercato all’ingrosso nella maggior parte delle ore”. “Non si tratta di un fenomeno italiano, ma andamenti simili sono riscontrabili in altri Paesi europei, con incidenza diversa in funzione di specificità nazionali (mix di generazione, contratti di approvvigionamento)”.
