La Gran Bretagna ha inserito nell’ultimo round di sanzioni anche il patriarca russo Kirill oltre che la commissaria russa per i diritti dell’infanzia Maria Lvova-Belova. Le sanzioni britanniche contro Kirill sono “insensate, assurde e inutili”, ribatte il patriarcato di Mosca e di tutte le Russie. “Tanto per cominciare, i tentativi di intimidire il capo della Chiesa ortodossa russa in qualsiasi modo o obbligarlo a rinunciare ai suoi punti di vista sono insensate, assurde e futili”, afferma il portavoce Vladimir Legoyda a quanto riportato sul sito dello stesso patriarcato. “La famiglia del patriarca è sopravvissuta ad anni di persecuzione atea ed è cresciuto e si è formato sotto una colossale pressione sulla fede, alla quale ha sempre resistito con dignità”.
In questi giorni, prosegue Legoyda, la Chiesa è “l’ultimo ponte, un canale di comunicazione che per quale motivo stanno cercando di distruggere. Ciò può essere necessario solo per quelle forze politiche che hanno fatto dell’escalation del conflitto e de rinvio della pace il loro importante obiettivo. Non c’è altro modo per me di spiegare misure così assurde e controproducenti che contribuiscono a una sola cosa: interrompere la comunicazione già gravemente danneggiata tra la comunità europea e la Russia”.