Messenger, la sonda della Nasa che orbita intorno a Mercurio, avrà un mese di vita in più per studiare le caratteristiche e l’ambiente del pianeta più vicino al Sole. Messenger ha ormai esaurito il carburante a disposizione, ma gli ingegneri della missione sono riusciti a usare il gas di pressurizzazione nel sistema di propulsione come carburante ausiliario. A marzo del prossimo anno – ricorda Media Inaf, il notiziario dell’Istituto nazionale di Astrofisica – Messenger avrà comunque consumato tutto il propellente a disposizione e cadrà sulla superficie del pianeta.
“Messenger ha praticamente esaurito il suo propellente liquido e ciò impedisce nuove manovre per mantenerlo in vita più a lungo modificandone l`orbita”, spiega l`ingegnere di sistema della missione, Dan O`Shaughnessy, della Johns Hopkins University Applied Physics Laboratory. “Tuttavia, l`elio gassoso utilizzato per pressurizzare i serbatoi di propellente della sonda può essere usato per continuare a fare piccoli aggiustamenti alla traiettoria”. Questo gas è meno efficiente, e in più o motori non sono ottimizzati per il suo utilizzo, ma è comunque efficace come propellente liquido per modificare la traiettoria del veicolo spaziale.
E` la prima volta, per quanto ricordino gli ingegneri del team, che viene usato un simile espediente per prolungare l`esistenza della sonda, anche perché, fanno notare, è di solito più frequente che le sonde abbiano un problema tecnico piuttosto che essere fermate dalla fine del carburante. Grazie all’escamotage Messenger trascorrerà più tempo ad esplorare Mercurio da distanza ravvicinata. “Durante il periodo supplementare di operatività, fino a quattro settimane, la sonda misurerà le variazioni del campo magnetico interno di Mercurio a scale orizzontali più corte rispetto al passato”, aggiunge Haje Korth, responsabile del magnetometro a bordo della sonda.