Draghi: in autunno serviranno credibilità e coesione, resto nonno
Il premier è sibillino per un eventuale suo ritorno in campo. “Mia agenda? Risposte veloci e credito internazionale”
“Resto un nonno”. Mario Draghi sorride nell’evitare, elegantemente, le domande sul suo futuro prossimo. Arrivato in conferenza stampa per presentare il Dl Aiuti bis, con 17 miliardi di sostegni (un intervento di “proporzioni straordinarie”), più di una volta si sente chiedere se, dopo le elezioni, potrebbe tornare a guidare un esecutivo, in caso di una situazione di ingovernabilità. Domande a cui preferisce non dare una risposta. Quindi “resto un nonno”, replica semplicemente a chi gli chiede se, come aveva detto a dicembre, sia ancora “un nonno al servizio delle istituzioni”.
Il presidente del Consiglio dimissionario ripete più volte che “le priorità verranno stabilite dal prossimo governo”, ma un ‘consiglio’ a chi sarà il suo successore si sente di darlo, commentando l’intervista di questa mattina di Guido Crosetto, uno dei fondatori di Fdi, che ha auspicato un ‘patto’ tra le forze politiche. Di fronte a un autunno e a un inverno che si preannunciano difficili, sottolinea, “non so quale formula politica” possa servire ma saranno necessarie “coesione sociale e, come ha detto Crosetto, coesione politica, consapevolezza delle difficoltà che tutti gli italiani incontreranno. Questo dovrebbe ispirare l’azione di governo”.
Il premier, in questi primi giorni di campagna elettorale, è spesso citato e in qualche modo tirato in causa: il Pd ma anche Azione e Iv rivendicano una continuità con l’Agenda Draghi. “E’ difficile dire che esista una Agenda Draghi”, spiega, ma “se mi si costringe a pensarci” essa è “una risposta pronta ai bisogni dell’economia, delle famiglie più povere, e credibilità interna e internazionale. Il credito di cui gode l’Italia oggi è una componente importante del perché l’Italia cresce”. Una credibilità che dovrà essere mantenuta, a partire dall’attuazione del Pnrr. “Non soddisfare gli obiettivi del Pnrr indebolisce la credibilità del Paese, che è andata migliorando quando abbiamo dimostrato che eravamo capaci di rispettarli. Sono certo che qualunque sia il prossimo governo rispetterà gli obiettivi, gli impegni che l’Italia ha preso”.
Comunque il suo obiettivo è consegnare al prossimo esecutivo una situazione in cui tutti gli obiettivi del Piano per il 2022 saranno rispettati e chiudere i dossier aperti, come quello di Ita. “Non è mia intenzione – ha assicurato – lasciare la questione al prossimo governo, dobbiamo fare il nostro dovere fino in fondo. La scelta del vincente in questa gara dovrà avvenire nei tempi che il Mef darà che mi pare siano brevissimi, 10 giorni…”. Chiusa la questione del decreto Aiuti bis, Draghi prenderà qualche giorno di ferie. “Oggi alla fine del Cdm – ha rivelato – ho fatto tanti auguri di buone vacanze a quelli che non hanno la campagna elettorale e gli auguri a tutti quelli che devono farla, che si verifichino i loro desideri e sogni. Sono molto vicino a loro”.