Venezia, Blanchett: poche le donne di potere per cambiare le cose

Venezia, Blanchett: poche le donne di potere per cambiare le cose
Cate Blanchett
1 settembre 2022

E’ come al solito perfetta Cate Blanchett nella sua ultima interpretazione: in “Tàr”, film di Todd Field presentato in concorso alla Mostra di Venezia, interpreta Lydia Tàr, una musicista divenuta la prima direttrice donna di una grande orchestra tedesca, al vertice della carriera. Per impersonarla l’attrice australiana ha imparato il tedesco, a suonare il pianoforte e a dirigere una vera orchestra.

Lydia è una donna di potere, di cui a volte abusa, e ha molte debolezze, che ad un certo punto vengono fuori. Blanchett e la collega Nina Hoss, che nel film interpreta la sua compagna, a proposito del rapporto tra donne e potere dicono: “Abbiamo donne a capo di un vecchio, grande sistema, ma tre donne sole non possono cambiare il corso delle cose. E, comunque, per esempio nella musica, quando le donne ottengono una posizione di potere ci si aspetta che poi scelgano tutte compositrici donne o direttori donne. No, io voglio lavorare con delle persone a prescindere dal loro genere, almeno fino a quando non ci sia una limitazione”. “Il potere, come lo usi quando raggiungi una posizione, è il tema centrale del film. Provi, come Lydia fa, a cambiare qualcosa in quel sistema? O è un compito troppo gravoso per qualcuno che fondamentalmente, vuole fare musica con i migliori musicisti al mondo? Spetta veramente a lei fare tutto questo? Non so se funzioni così”.

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Applausi in conferenza stampa per Cate Blanchett e il cast di “Tar” per la regia di Todd Field. Ambientato nel mondo internazionale della musica classica, Tar, incentrato sulla figura della prima donna della storia a divenire direttrice di una delle importanti orchestre tedesche. Nel cast anche Noémie Merlant, Nina Hoss, Sophie Kauer, Julian Glover, Allan Corduner, Mark Strong. Un film, ha spiegato il regista “scritto e pensato per Cate Blanchett, ho trascorso diversi mesi a scrivere la sceneggiature quando lei non lo sapeva”. Lydia Tar la protagonista è una donna che vive di mille contraddizioni. “C’è qualcosa che la tormenta nel suo passato – ha sottolineato l’attrice – qualcosa che ha messo da parte. Nella vita cerca di reinventarsi e trasformarsi attraverso la musica ma c’è qualcosa che la tormenta. Todd è stato bravo a presentare i due volti delle cose, noi ci siamo fatti guidare, Lydia è sull’Olimpo, è arrivata come artista, ma non come essere umano il passo successivo la porterà in basso e quella è la parte di orrore nella sua vita”.

Blanchett ha lavorato sull’umanità del suo personaggio” è un film che parla di una trasformazione e anche il personaggio si è evoluto, è una persona che non conosce più se stessa. Lydia è fatta di contraddizioni, è una musicologa e una persona che conduce una delle orchestre più importanti tuttavia in lei vediamo molte provocazioni” Sophie Kauer da musicista è passata al ruolo di attrice e per prepararsi ha raccontato di avere visto “su youtube Michael Caine che insegna in dieci lezioni a diventare attore. Sono in grado di imparare facilmente lingue e dialetti diversi, i coach mi hanno aiutato molto e lavorare con Todd e Cate è stato fantastico”. Per Nina Hoss che nel film interpreta una musicista, Sharon “e’ stato un dono essere accanto a Cate, mi ha aiutato il fatto di suonare il pianoforte che ho studiato. Il lavoro con la Filarmonica di Dresda è stato di grande aiuto e molto speciale.
Eravamo entrati in un ritmo musicale perché Lydia aveva questo tempo e anche Todd, è un film molto musicale che ha un tempo costante”.

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Il tema Lgbt affrontato anche in questo film è per Cate Blanchett una seconda volta dopo “Carol”, per l’attrice resta un tema importante di cui parlare.”è una cosa necessaria e innegabile ma non avevo mai pensato al genere del personaggio né alla sua sessualità, semplicemente è una rappresentazione di una vicenda molto umana. Credo che ormai siamo maturi per guardare un film senza che questa tematica diventi la cosa più importante, ma è sicuramente importante per molte persone poterne parlare”.

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