di Maurizio Balistreri
E’ arrivato nel porto di Brindisi il traghetto Norman Atlantic sul quale domenica scorsa si è sviluppato un incendio che ha causato la morte di 11 persone. Nel pomeriggio è stata recuperata la scatola nera che è ora al vaglio degli inquirenti. Le indagini cercheranno di chiarire se siano state fornite o meno le informazioni sulle uscite di sicurezza e sulle modalità da seguire in caso di emergenza. Tra i sopravvissuti c’è chi afferma che la spiegazione da parte dell’equipaggio prima della partenza non sia stata fornita. Specie alla luce di un altro rogo scoppiato su una nave della stessa compagnia poco tempo fa.L’incendio di domenica scorsa infatti, è il secondo che si sviluppa bordo di un traghetto della Anek Lines in un mese. Lo scorso novembre infatti, a poco più di venti miglia da Brindisi, le fiamme avevano avvolto la sala macchine dello “Ierapetra” che viaggiava verso Igoumenitsa.
Intanto la procura di Bari ha iscritto altre persone nel registro degli indagati. Dopo il comandante Giacomazzi e l’armatore Visentini, si aggiungono il legale della Anek (la società della navigazione), il tecnico che ha il ruolo di supercargo, il responsabile per conto della società dell’imbarco, il primo ufficiale e il responsabile della sicurezza. Per tutti l’accusa di naufragio colposo, omicidio colposo plurimo e lesioni colpose.