Qualità della vita e dell`assistenza all`anziano tra i temi al centro del 36° Congresso Nazionale della Società Italiana Geriatria Ospedale e Territorio. In vista anche di una nuova configurazione del SSN, da parte dei geriatri è partito l`appello a tenere in considerazione alcuni elementi. Tra questi, l`importanza dell`uso della tecnologia, la comprensione della sessualità negli anziani, la lotta al declino cognitivo e alla demenza. La sessualità fa parte della vita dell`anziano, pur acquisendo una diversa dimensione. Si caratterizza per l`interazione con le altre persone, per la necessità di affetto.
“La sessualità nella persona anziana è un continente inesplorato e pieno di pregiudizi, in quanto si ritengono plausibili solo due estremi, che sia un essere asessuato o che sia affetto da perversioni, ma la realtà è più complessa e sfaccettata – spiega Ligia Dominguez Rodriguez, Professore Ordinario all`Università “Kore” di Enna – naturalmente la sfera sessuale si compone di altri elementi e l`espressione fisica resta marginale, visto che nella terza età sopraggiungono la disfunzione erettile nell`uomo e la menopausa nella donna”. Secondo la Rodriguez, in Italia, si stima che un adulto su tre sia colpito da qualche forma di disfunzione sessuale (dalla disfunzione erettile alla riduzione della libido e l`eiaculazione precoce), sebbene i numeri non siano precisi e in molti casi siano situazioni temporanee e potenzialmente reversibili.
“Questo fenomeno – aggiunge l’esperta – può comportare un`importante riduzione della qualità della vita, visto che comprende diverse sfere, a partire dall`ambito vascolare, ma anche neurologico, ormonale e soprattutto psicologico. Data la forte componente vascolare delle alterazioni erettili, può aiutare molto la stessa prevenzione raccomandata per le malattie cardiovascolari, quindi aderire a uno stile di vita sano sin da giovani. In questo modo si può migliorare la funzione endoteliale alla base delle alterazioni vascolari compresa la disfunzione erettile”.
“La menopausa sopraggiunge intorno ai 50 anni e caratterizza la totalità delle pazienti dei geriatri – sottolinea invece Babette Dijk, Presidente SIGOT Liguria – una delle più recenti scoperte sul tema riguarda le origini di questa condizione, scoperte grazie agli studi di paleontologia e filogenetica. Gli animali che vanno in menopausa presentano tre caratteristiche comuni: conducono una vita sociale, hanno un`aspettativa di vita lunga oltre i 40 anni, le femmine vivono il 30% in più rispetto ai maschi. Quest`ultimo criterio nell`essere umano sembra non essere presente, ma in passato si può riscontrare con lo stile di vita più pericoloso condotto dagli uomini (la caccia, il salire sugli alberi, ecc.). La menopausa sembra nata in quanto le donne sopra una certa età non trovavano maschi disponibili e chiudevano così il proprio ciclo biologico”.