Missile nordcoreano caduto in Zona giapponese. Poteva colpire anche gli Usa

Missile nordcoreano caduto in Zona giapponese. Poteva colpire anche gli Usa
18 novembre 2022

E’ caduto nella Zona economica esclusiva del Giappone il missile balistico intercontinentale (ICBMI lanciato oggi dalla Corea del Nord verso est. Lo ha riferito il ministero della Difesa di Tokyo, il quale ha anche valutato che il proiettile aveva una possibile gittata di 15mila km, quindi in grado di raggiungere anche qualunque punto degli Stati uniti. Il lancio viene all’indomani di una dichiarazione bellicosa della nuova ministra degli Esteri nordcoreana Choe Son Hui, la quale ha minacciato “dure azioni militari” in risposta alla decisione americana di estendere alla Corea del Sud e al Giappone la sua “deterrenza rafforzata”, con cui s’intende la possibilità di offrire agli alleati una difesa con tutti i mezzi, compresi quelli nucleari, in caso di attacco o pesante provocazione da parte di Pyongyang.

Lo Stato maggiore congiunto sudcoreano ha valutato in 1.000 km il viaggio fatto dal missile, con una massima altezza di 6.100 metri e una velocità di Mach22. Si presume che il missile fosse un ICBM di classe Hwasong-17, secondo una fonte che ne ha parlato con l’agenzia di stampa sudcoreana Yonhap. Lo scorso 3 novembre il Nord aveva effettuato un altro test con questo missile, che però era fallito. Il presidente Usa Joe Biden è stato informato del lancio e la Casa bianca ha espresso una netta condanna, “Questo lancio è una sfacciata violazione di multiple risoluzioni del Consiglio di sicurezza Onu, che innalza gratuitamente le tensioni e rischia di destabilizzare la situazione di sicurezza nella regione”, ha affermato in un comunicato. “Gli Stati uniti assumeranno tutte le necessarie misure per garantire la sicurezza della patria americana e degli alleati della Repubblica di Corea (Corea del Sud, ndr.) e del Giappon”, si legge ancora.

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La Corea del Nord negli ultimi mesi ha incrementato in maniera mai vista prima i lanci di missili e nel solo mese di novembre, con il fallito lancio del 3, ha effettuato almeno 10 test missilistici. Il presidente sudcoreano Yoon Suk-yeol stamani ha convocato il Consiglio di sicurezza nazionale e ha ordinato un rafforzamento della postura difensiva combinata Sudcorea-Usa, compreso un rafforzamento di misure legate all’eseguibilità della deterrenza estesa contro la Nordcorea e della cooperazione di sicurezza con Usa e Giappone, attivando proprio il meccanismo che Pyongyang condanna. Yoon inoltre ha deciso “di agire per una forte condanna e per l’imposizione di sanzioni contro il Nord, compresa una risposta a livello di Consiglio di sicurezza Onu assieme agli Stati uniti e alla comunità internazionale”, ha riferito l’ufficio presidenziale di Seoul.

Il governo sudcoreano inoltre ha emesso un durissimo comunicato in cui rileva di avere “una preponderante capacità di risposta e punirà immediatamente ogni provocazione della Corea del Nord”, invitando il Nord a “non commettere errori di calcolo”. Il missile è caduto a 200 km a est coste giapponesi dell’isola di Hokkaido, all’interno della Zona economica esclusiva che non è parte delle acque territoriali, ma un’area in cui uno stato detiene particolari diritti esclusivi di sovranità in merito a esplorazione e sfruttamento delle risorse. Il primo ministro nipponico Fumio Kishida ha condannato il lancio nordcoreano come “assolutamente inaccettabile” e ha detto di aver avvertito Pyongyang che “azioni del genere non verranno tollerate”.

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