Concerto dell’Orchestra del Teatro dell’Opera di Kharkiv

Concerto dell’Orchestra del Teatro dell’Opera di Kharkiv
Il Maestro Dmytro Morozov
21 novembre 2022

Il concerto è parte del programma “Open doors for Ukraine” realizzato dal Teatro Massimo con il sostegno del Ministero della Cultura per creare uno spazio di residenza artistica dedicato ai musicisti ucraini e valorizzare il ruolo della musica e delle arti nella costruzione della pace. A esibirsi l’Orchestra del Teatro dell’Opera “M. V. Lysenko” di Kharkiv che, nonostante la complessità della situazione determinata dall’aggressione russa, ha continuato le sue attività programmando concerti nei rifugi antiaerei di Kharkiv e organizzando tournée in Europa con i principali artisti ucraini per affermare la condivisione di valori culturali comuni. Sul podio dell’Orchestra di Kharkiv dirige il Maestro Dmytro Morozov, insignito del titolo di “artista benemerito dell’Ucraina” con un programma che spazia dall’opera italiana e francese al repertorio ucraino. A esibirsi nel gala operistico i sei solisti Olesya Misharina, Yulia Piskun, Olena Shyriaieva (artista benemerita dell’Ucraina), Yulia Antonova (soprani); il baritono Mykyta Marynchak e il basso Vyacheslav Strelkov.
 
Nella prima parte del concerto, dopo l’ouverture dalla Carmen di Bizet, il soprano Olesya Misharina eseguirà una delle arie più amate di Puccini nella sua giovanile semplicità, “O mio babbino caro” da Gianni Schicchi. A seguire, “La calunnia” da Il barbiere di Siviglia di Rossini, con il “colpo di cannone” finale affidato al basso Vyacheslav Strelkov. Ancora un’aria notissima, l’invocazione della sventurata Leonora della Forza del destino di Verdi, il grido di dolore di una donna esule e lontana da tutti: “Pace, pace, mio Dio” sarà eseguita dal soprano Yulia Piskun. Scopriremo poi il repertorio di Mykola Lysenko (1842-1912), il compositore ucraino al quale è intitolato il Teatro di Kharkiv, con due pagine dalla sua opera Taras Bulba, che fu rappresentata solo dodici anni dopo la morte del compositore: si tratta dell’Ouverture Eroica e dell’aria di Ostap dal quinto atto, “Shcho ty vchynyv?” (Che cosa hai fatto?), interpretata dal baritono Mykyta Marynchak. Ancora un’aria di una donna che soffre a causa della guerra con “Ritorna vincitor” da Aida di Giuseppe Verdi, eseguita dal soprano Olena Shyriaieva, artista benemerita dell’Ucraina, cui segue la canzone ucraina, “Oy ty, divchyno, z horikha zernya” (Oh tu, fanciulla, gheriglio di noce), del compositore Anatoliy Kos-Anatolsky, su testo del poeta Ivan Franko, cantata dal basso Vyacheslav Strelkov. Concludono la prima parte con leggerezza “Glitter and be Gay” da Candide di Leonard Bernstein, effervescente aria di Cunegonda eseguita dal soprano Yulia Antonova, e il Baccanale da Samson et Dalila di Camille Saint-Saëns.

L’Orchestra del Teatro dell’Opera “M. V. Lysenko” di Kharkiv

 
Anche la seconda parte del concerto si apre con Carmen di Bizet, con l’intermezzo tra terzo e quarto atto. Seguono la grande aria di Tosca dall’opera di Puccini, “Vissi d’arte”, affidata al soprano Yulia Piskun e una canzone da un’altra opera di Mykola Lysenko, la Canzone di Natalka da Natalka – Poltavka, cantata dal soprano Olesya Misharina. Sempre di Lysenko e nuovamente su testo del poeta Ivan Franko è anche la canzone Bezmezhne pole (Campi infiniti), eseguita dal baritono Mykyta Marynchak. Una delle più note arie d’operetta, “Meine Lippen, sie küssen so heiß” da Giuditta di Franz Léhar porta di nuovo in scena Yulia Piskun. Dopo un brano sinfonico, le Danze terza e quarta della Suite n. 1 di Danze popolari ucraine del compositore ucraino Lev Kolodub (1930-2019), due grandi personaggi sopranili dell’opera italiana dell’Ottocento: La Gioconda di Amilcare Ponchielli con l’aria “Suicidio” interpretata da Olena Shyriaieva e la grande aria di Violetta dal primo atto de La traviata di Verdi, “È strano! È strano!” eseguita da Yulia Antonova. Segue un Lied di Richard Strauss, Morgen op. 27, composto come dono di nozze per la moglie Pauline, che sarà cantato dal soprano Olesya Misharina. La vivace danza Hopak dal balletto Gayane di Aram Khachaturian conduce agli ultimi due brani del programma, entrambi da Faust di Charles Gounod: la grande aria dei gioielli di Marguerite, “Ah, je ris de me voir si belle”, eseguita dal soprano Olesya Misharinai, e la conclusione con due estratti dal sabba della Notte di Valpurga dal quinto atto dell’opera.
 

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