Marò, Latorre operato per un’anomalia cardiaca

Marò, Latorre operato per un’anomalia cardiaca
5 gennaio 2015

Massimiliano Latorre è stato sottoposto questa mattina alle 8.30 a una procedura di cardiologia interventistica per la chiusura del forame ovale pervio (Pfo). A darne notizia è il Policlinico San Donato (Milano). La procedura, eseguita dal dottor Mario Carminati, responsabile della unità ospedaliera di Cardiologia pediatrica e delle cardiopatie congenite dell’adulto, ha avuto esito positivo. La decisione di sottoporre Latorre a tale procedura è stata presa dopo che gli accertamenti diagnostici eseguiti in precedenza non hanno identificato fattori di rischio ricollegabili all’evento ischemico subìto dal paziente, se non appunto la presenza del forame ovale pervio.

L’operazione. Il forame ovale pervio è un’anomalia cardiaca in cui l’atrio destro comunica con l’atrio sinistro, a causa della pervietà del forame ovale, permettendo così il passaggio di una quantità più o meno rilevante di sangue dall’atrio destro all’atrio sinistro. Tale anomalia è diffusa in una percentuale tra il 15 e il 30 per cento della popolazione normale, senza necessariamente determinare conseguenze clinicamente rilevanti. Tuttavia lo shunt destro-sinistro può essere fonte di ‘embolia paradossà: un trombo presente in atrio destro può cioè passare in atrio sinistro ed entrare nella circolazione sistemica. Se tale trombo, anche di piccole dimensioni, entra in un’arteria cerebrale può occluderla causando un’ischemia cerebrale più o meno grave. La procedura di chiusura del forame ovale pervio è stata eseguita introducendo attraverso la vena femorale un catetere che ha raggiunto l’atrio destro e, attraverso il forame ovale pervio, l’atrio sinistro. Un dispositivo occlusore (denominato comunemente «ombrellino»), avanzato all’interno del catetere, è stato posizionato a livello del setto interatriale, chiudendo in tal modo la comunicazione tra i due atrii. Il perfetto posizionamento dell’ombrellino è stato verificato sia con i monitor della fluoroscopia che con l’ecocardiogramma transesofageo.

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Il rientro in India. Latorre è in Italia grazie al permesso di quattro mesi concessogli da New Delhi perché potesse curarsi in Italia dai postumi di un ictus. Permesso che scadrà a mezzanotte del 12 gennaio, con la Corte Suprema che ha detto “no” a un prolungamento della permanenza in Italia di Latorre per la convalescenza, che ha causato grande ittitazione nel governo italiano. Quanto tempo Latorre resterà al San Donato ancora non è stato stabilito. Ma di prassi, secondo quanto si apprende in ospedale, per questo tipo di ‘procedura’ la degenza dura solo “qualche giorno”.

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