Tombe romane risalenti a circa 2mila anni fa sono state nuovamente scoperte nel nord della Striscia di Gaza, enclave palestinese sotto il controllo degli integralisti islamici di Hamas. Lo ha annunciato il locale ministero delle Antichità. All’inizio di quest’anno, operai palestinesi hanno scoperto circa 30 tombe di epoca romana a Beit Lahia, il sito di un progetto di costruzione finanziato dall’Egitto nell’ambito degli sforzi, dal maggio 2021, per ricostruire Gaza dopo la guerra tra Hamas e Israele. Sulla scia di questa scoperta, parte dei lavori di costruzione erano stati interrotti e le ricerche sul posto erano proseguite, il che ha favorito nuove scoperte, ha spiegato alla France Presse Fazl al Atal, il capo locale della città.
“Finora sono state trovate 51 tombe romane risalenti al I secolo dopo Cristo”, 20 in più rispetto all’inizio dell’anno, ha aggiunto. “Ci aspettiamo di trovarne un totale compreso tra 75 e 80”, ha sottolineato Fazl al-Atal, accogliendo con favore questo lavoro su questo “primo cimitero romano completo scoperto a Gaza”. “Siamo nella fase di documentazione, ricerca e protezione del sito. Il nostro obiettivo è conoscere (à) la causa della scomparsa”, ha aggiunto Fazl al-Atal. Questa necropoli era adiacente alla città romana di Anthedon, sulla strada per Ascalon, che oggi è la città israeliana di Ashkelon, situata all’uscita dell’enclave palestinese sotto il blocco israeliano. Il sito è “di grande importanza ed è considerato un’estensione del sito dell’antica città di Anthedon, che era un porto di Gaza durante il periodo greco e romano”, ha sottolineato il direttore generale delle antichità della striscia di Gaza, Jamal Abu Reda.
In Israele e nei Territori palestinesi, l’archeologia è una questione delicata, visto che molte scoperte sono state utilizzate per giustificare o sostenere le rivendicazioni politiche di ciascuno dei popoli. Tuttavia, se Israele dispone di un “arsenale” di archeologi che rende conto su un numero impressionante di antichi tesori, questo settore resta in larga parte inesplorato nella Striscia di Gaza, territorio povero dove pochi specialisti sono al lavoro. Oltre alla necropoli romana, nell’ultimo anno sono stati comunque scoperti a Gaza mosaici databili dal V al VII secolo e una statuetta in pietra di oltre 4.500 anni, raffigurante il volto di un’antica dea.