La sfida è garantire una vita senza ansie e senza preoccupazioni non soltanto agli anziani che vivono da soli, ma soprattutto ai figli e familiari – i cosiddetti Caregiver – che si prendono cura di loro. Si chiama Aida Care, la soluzione hi-tech sviluppata da International Care Company per stare vicino ai più anziani anche da lontano: “E’ il primo sistema che abbina la domotica, ormai tutti noi parliamo di domotica nella casa, ma ha una centrale operativa che è in grado h24 di poter intervenire”, ci spiega Gualtiero Ventura, presidente di International Care Company.
“Il nostro pensiero è stato cercare di offrire al Caregiver non professionale, quindi il figlio che si occupa del proprio genitore e vive da solo ed è autosufficiente ma vive nella paura quotidiana che possa succedere qualcosa al proprio caro – ci precisa Giorgia Ventura, Business&Development Manager International Care Company -. Ecco con un sistema tecnologico che viene messo a disposizione da Aida Care, con dei sensori non invasivi, attivi h24, c’è una centrale operativa che funge da Caregiver di primo soccorso qualora mai il familiare l’anziano avesse necessità: da una caduta a un problema all’interno della casa a livello tecnico, come per esempio un problema di allagamento, di fumo e di gas, così come il monitoraggio non invasivo attraverso dei sensori che vengono autoinstallati nella casa dell’anziano per il monitoraggio dei paramentri vitali: come dorme, quante volte di alza per andare in bagno, in modo tale che il Caregiver possa tenere in modo molto semplice sotto controllo il proprio caro ed essere sempre a contatto qualsiasi cosa succeda”.
Una soluzione salva vita, ma non solo. Il servizio Aida Care non si limita infatti alla sfera prettamente sanitaria ma si prefigge di offrire un’assistenza a 360 gradi, grazie anche uno staff di psicologi e a una serie di iniziative mirate al contrasto dell’isolamento sociale dei più soli: “L’anziano ha due grandi temi: la solitudine e la paura, il panico se succede qualcosa – evidenzia ancora Gualtiero Ventura -. Questo sistema in realtà consentirà di intervenire se c’è un malore, perchè ce ne accorgiamo con tutti i device, e in compenso noi mettiamo a disposizione uno psicologo e poi una community che verrà sviluppata entro febbraio dove quindi l’anziano si potrà confrontare e parlare di tutti i temi con psicologi o con personale diciamo adeguato: parleremo di sport, di nutrizione, di fintness di medicina. Questo con delle sessioni che saranno dei webinar, sia la mattina che il pomeriggio, proprio per cercare di non farli sentire soli”.
Un supercaregiver, dunque, che punta a offrire protezione e tranquillità a una fascia sempre più ampia della nostra popolazione: “In Italia c’è quasi il 20% di anziani over 65 e 6 milioni di anziani vivono soli – ci dice ancora il presidente di International Care Company – Il 15% delle persone che lavorano sono Caregiver, quindi vuol dire che hanno in casa un problema- Invece con questo sistema loro sanno che c’è un supercaregiver che comunque è in grado di vigilare”.