Violenze sessuali, Card. Ouellet querela per diffamazione sua accusatrice

Violenze sessuali, Card. Ouellet querela per diffamazione sua accusatrice
Card. Marc Ouellet
14 dicembre 2022

“Accuse infamanti e diffamatorie”. Per questo il cardinale Marc Ouellet querela la donna che, ad agosto, lo aveva accusato di aver subito da parte sua un’aggressione sessuale oltre dieci anni fa, quando era arcivescovo di Québec. Lo annuncia, come riporta Vatican News, il porporato stesso in una dichiarazione diffusa in serata in cui, firmandosi prefetto del Dicastero per i vescovi, spiega le motivazioni che lo hanno spinto a presentare un ricorso per diffamazione alla sua accusatrice, della quale non vengono rese pubbliche le generalità, tutelate con una specifica ordinanza. Le accuse di presunte violenze sessuali a danno del cardinale, ricorda Vatican News, risalgono al 16 agosto 2022. Sempre ad agosto, Papa Francesco, alla luce di queste informazioni, aveva affidato una indagine preliminare al padre gesuita Jacques Servais. A conclusione dell’inchiesta, il Pontefice aveva deciso di “non aprire un’indagine canonica per aggressione sessuale da parte del cardinale”, dal momento che non c’erano “elementi sufficienti”.

Proprio da questo punto, prosegue Vatican News, parte la dichiarazione odierna di Ouellet che, ribadendo di non aver “mai commesso gli atti” di cui è stato accusato, scrive: “Essendomi preliminarmente assicurato di proteggere l’anonimato della querelante ottenendo un’ordinanza in tal senso, intraprendo oggi un’azione legale per diffamazione dinanzi ai tribunali del Québec, al fine di dimostrare la falsità delle accuse mosse contro di me e ripristinare la mia reputazione e il mio onore”. “Non mi sono mai macchiato di comportamenti riprovevoli e men che meno di quelli contestati ad altri membri del clero citati nell’Azione collettiva”, ribadisce nella nota ripresa da Vatican News il porporato. “Questa associazione inappropriata, costruita intenzionalmente e largamente diffusa per scopi impropri, deve essere denunciata”.

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Nella sua dichiarazione il cardinale ci tiene a chiarire che questa presa di posizione non vuole mettere in discussione la giustizia e la verità che sono un diritto fondamentale di ogni vittima di abusi sessuali, annunciando poi che qualsiasi eventuale indennizzo finanziario che potrebbe ricevere nel quadro di questo procedimento, sarà interamente devoluto a favore della lotta contro gli abusi sessuali ai danni delle popolazioni indigene del Canada.

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