Un terzo della città di Shebekino, regione di Belgorod, è senza luce dopo un attacco attribuito alle forze ucraine. “La fornitura elettrica è stata danneggiata da un bombardamento, un terzo della città resta senza elettricità. Dei proiettili sono caduti anche su edifici adibiti a depositi”, ha comunicato il governatore dell’oblast’ russa che confina con l’Ucraina, Vjacheslav Gladkov. Un uomo è stato ricoverato con contusioni di media gravità. Intanto, l’Ucraina sta rafforzando la difesa del suo confine con la Bielorussia cn forze armate e munizioni per i timori che la Russia possa preparare un nuovo attacco, ha detto il viceministro dell’Interno Yevhen Yenin alla BBC. Un annuncio che è arrivato durante la visita del presidente russo Vladimir Putin a Minsk e dopo che il ministero della Difesa russo ha annunciato che le sue truppe di stanza in Bielorussia condurranno esercitazioni militari congiunte con la Bielorussia. Yenin ha confermato: “Stiamo rafforzando le nostre linee di difesa lungo tutto il confine con la Russia e con la Bielorussia”.
Ucraina, visita a sorpresa di Zelensky a Bakhmut |
Ed è stato lo stesso Putin ad affermare che la situazione nelle quattro aree dell’Ucraina orientale – Donetsk, Luhansk, Zaporizhzhia e Kherson – che Mosca ha annesso illegalmente a settembre è “estremamente difficile”. L’annessione da parte della Russia dei quattro territori, che insieme costituiscono il 15% dell’Ucraina, ha segnato la più grande acquisizione forzata di territorio in Europa dalla Seconda Guerra Mondiale ed è stata condannata da Kiev e dai suoi alleati occidentali come illegale. La Russia ha subito gravi battute d’arresto in queste aree, frenando le sue ambizioni di avanzata militare in Ucraina. “La situazione nelle Repubbliche popolari di Donetsk e Luhansk, nelle regioni di Kherson e Zaporizhzhia è estremamente difficile”, ha detto Putin nella tarda serata di ieri, secondo quanto riferito nei commenti tradotti da Reuters. I commenti di Putin sono stati fatti durante la Giornata dei servizi di sicurezza, che è ampiamente celebrata in Russia. Putin ha ordinato ai Servizi di sicurezza federali (FSB) di intensificare la sorveglianza della società russa e dei confini del paese per combattere quello che ha definito “l’emergere di nuove minacce” dall’estero.
Nella stessa giornata, un’esplosione ha squarciato il gasdotto Urengoi-Pomary-Uzhhorod, uno dei principali gasdotti di esportazione di gas naturale della Russia, parzialmente di proprietà e gestito dall’Ucraina. Il ministero regionale per le emergenze nella Repubblica Ciuvasica, dove si è verificato l’incidente (vicino alla città di Kazan, sul Volga), ha dichiarato di aver ricevuto una chiamata per un incendio in un gasdotto, senza specificare quale. Almeno tre persone sono morte. “Quattro persone, secondo le prime informazioni, stavano lavorando sul posto. Purtroppo tre di loro sono morte durante una violenta combustione di gas. Una persona, un autista, è sopravvissuta ed è attualmente in stato di shock”, ha detto alla televisione russa Oleg Nikolaev, capo della regione che si trova circa 600 chilometri a est di Mosca. L’esplosione ha squarciato il gasdotto Urengoi-Pomary-Uzhhorod, uno dei principali gasdotti di esportazione di gas naturale della Russia, parzialmente di proprietà e gestito dall’Ucraina. Inizialmente sembrava non ci fossero vittime.