La cattura di Matteo Messina Denaro, questa mattina a Palermo, ha trovato ampio spazio anche sulla stampa americana. “Boss mafioso arrestato in Italia dopo essere sfuggito alla cattura per 30 anni”, titola il New York Times, che ricorda come il boss, condannato in contumacia per l’omicidio nel 1992 di due pubblici ministeri e altri reati, è stato arrestato in una clinica siciliana”. Il Washington post ricorda da parte sua che “Messina Denaro era nella lista dei più ricercati d’Italia dall’inizio degli anni ’90 ed è accusato di essere il capo dell’organizzazione criminale Cosa Nostra”. “Era stato condannato per dozzine di omicidi in contumacia e rischia più ergastoli, si legge, nell’articolo del Wp dal titolo “Il boss mafioso più ricercato d’Italia arrestato dopo 30 anni di latitanza”. “Il suo arresto, sottolinea il quotidiano statunitense, è un momento fondamentale nella decennale battaglia delle autorità contro la criminalità organizzata”.
Il Wall Street Journal invece titola: “La polizia italiana arresta il boss mafioso siciliano più ricercato“. Matteo Messina Denaro, condannato per numerosi omicidi, era latitante dal 1993, si legge sul giornale, che ricorda come il boss sia stato arrestato mentre si trovava in una clinica privata alla periferia di Palermo. “Arrestato in Sicilia il boss mafioso Matteo Messina Denaro, l’uomo più ricercato d’Italia”, è il titolo scelto dalla Cnn per il suo sito. Il network pubblica le foto dell’arresto e ricorda che il boss mafioso era “conosciuto come Diabolik” ed era “considerato il successore di Bernardo Provenzano”. Anche la Nbc evidenza l’arresto di Messina denaro con il titolo “Boss mafioso, latitante n.1 in Italia, arrestato dopo 30 anni di latitanza”, sottolineando che “l’uomo più ricercato d’Italia” è stato fermato dai Carabinieri del Ros a Palermo.
“Italia: boss mafioso ricercato n.1 arrestato dopo 30 anni di latitanza”, si legge sul sito della Abc. “Poco dopo il suo arresto, Messina Denaro è comparso davanti a un tribunale di Palermo, dove un giudice ha cercato di confermare la sua identità e porre domande fondamentali per compilare i documenti”, si sottolinea. “Al giudice che gli ha ricordato di rispondere in modo veritiero, Messina Denaro ha replicato: ‘Consapevole’. Alla domanda sulla sua occupazione, ha risposto ‘agricoltore’ e ha aggiunto che suo fratello era un banchiere e le sue quattro sorelle casalinghe”, riferisce ancora la Abc.