L’introspezione, gli amori che vanno e vengono, amori che finiscono e che iniziano. Ma anche due brani sulla salute mentale, e un brano-dedica al padre, perdonandolo per tutto ciò che ha vissuto durante l’infanzia. L’introspezione è il fil rouge dei 28 brani che saranno interpretati al festival di Sanremo – dal 7 all’11 febbraio – e che askanews, insieme agli altri giornalisti, ha ascoltato in anteprima.
Colpiscono i brani di Marco Mengoni, (“Due vite”): “Siamo i soli svegli in tutto l’universo siamo i mostri e le fate”; coraggioso il “Tango” di Tananai che l’anno scorso arrivò ultimo ma che quest’anno potrebbe intravedere il podio (il regolamento è stato cambiato e non ci sarà una terna finale, ma una cinquina, ha annunciato Amadeus); ma anche Leo Gassmann in “Terzo cuore”, brano sull’amore, mentre Giorgia (“Parole dette male”) “vince” con la sua vocalità, ma il brano non prende il volo.
Non convince invece il brano di Ultimo (“Alba”); manca quel plus che potrebbe vederlo stabile sul podio. “Amo l’alba perché è come fosse solo mia, amo l’alba perché è come fosse una bugia”. E nemmeno quello di Madame “Il bene nel male” che – ha annunciato Amadeus – resta in gara, nonostante sia indagata per falsi Green pass. “Ciao sono papà, come va Gianluca? Ma no che non sto male, ma quando accadrà tu verrai o no al mio funerale”, scrive Grignani nella ballad intitolata “Quando ti manca il fiato”, dedicata al padre. Con lui un rapporto difficile negli anni dell’infanzia.
“Addio papà, questa canzone te la canto adesso perché tu sappia che ti amo lo stesso, e per il resto ognuno giudichi sé stesso”, canta Grignani in un brano melodico che funziona. Prendono la sufficienza ma senza troppo entusiasmo Colapesce Dimartino (Splash), solito sound; gli Articolo 31 (“Un bel viaggio”), Lazza con “Cenere” (“Aiutami a sparire come Cenere, mi sento un nodo alla gola”). Deludono invece Anna Oxa (“Sali”) anche se il testo affronta temi importante come “la falsità che nutre il mondo”, le “mani prive di dignità votate a Dio”, gli “occhi della ambiguità dei nostri tempi”. Ma anche Levante (“Vivo”) ed Elodie (“Due”).
Amore lesbo nel brano di Ariete “Mare di guai”: “Tu, tu eri più bella di me, e adesso che il letto è vuoto e la casa in silenzio ho paura a dormire”. C’è infine il tema della salute mentale nei brani dei Modà “Lasciami” (“Ma che giorno è? È il primo giorno senza te. Ho bevuto il veleno e ho capito la parte peggiore di me”); e in quello di Mr. Rain (“Supereroi”), un brano sull’amore (“Non puoi combattere una guerra da solo si nasce da soli e si muore nel cuore di qualcun altro”).
Amadeus ha spiegato che “ogni direttore artistico ha dato la propria impronta” che “può essere giusta o sbagliata. Sono arrivati 500 brani, abbiamo fatto una prima selezione di 70 canzoni, poi una quarantina e infine ho scelto le 22 in gara”. Albano in gara? “Lui ogni anno vorrebbe essere in gara – racconta col sorriso Amadeus – ma questo’anno mi è venuto in mente di mettere insieme tre colonne della musica, tre persone che conosco da tanto tempo, a cui voglio bene e che ammiro. Il primo a cui l’ho proposto è stato proprio Albano e poi tutti e tre hanno detto sì”.
Il conduttore e direttore artistico, al suo quarto anno, si è detto pronto per questa nuova avventura. “Conosco la macchina – ha sottolineato – ma ogni anno mi dà nuove sensazioni. È come guidare la Ferrari. Stiamo lavorando per avere un Sanremo molto simile a quello pre-Covid. Torna il palco esterno di piazza Colombo, c’è la nave, ci sarà il teatro pieno. Sarà il festival della libertà”. askanews