Meloni blinda Nordio e vola ad Algeri

Meloni blinda Nordio e vola ad Algeri
22 gennaio 2023

Nel giorno in cui inizia la sua missione in Algeria (la prima visita ufficiale da premier) Giorgia Meloni deve intervenire per ‘blindare’ il suo ministro della Giustizia Carlo Nordio, da qualche giorno al centro di polemiche per le sue posizioni sulle intercettazioni. Questa mattina la lettura dei giornali ha convinto la presidente del Consiglio che fosse necessario un suo intervento per rompere quello che veniva visto come un “assedio”. Per questo poco prima del decollo da Roma, intorno alle 14.30, Palazzo Chigi ha inviato una nota per smentire “le notizie infondate circa le presunte divisioni” con il Guardasigilli, dopo quelle, ugualmente “infondate”, a proposito di dissidi tra la stessa premier e i ministri Giancarlo Giorgetti e Matteo Piantedosi. “Spiace deludere – si legge nel comunicato – ma il clima nel Cdm è ottimo e tutti i ministri lavorano in piena sinergia con palazzo Chigi”.

In particolare, Meloni “ribadisce la sua piena fiducia” in Nordio che, viene ricordato, “ha fortemente voluto a Via Arenula e con il quale mantiene contatti quotidiani”. I due quindi “si incontreranno in settimana per definire il crono programma delle iniziative necessarie a migliorare lo stato della giustizia italiana. Il Governo è determinato, infatti, a portare avanti e ad attuare il programma di coalizione votato dai cittadini per dare all’Italia una giustizia giusta, veloce e vicina a cittadini e imprese”. Ancora una data per l’incontro non c’è, ma per Meloni questa appare come una delle priorità dei prossimi giorni, che saranno densi di impegni, tanto che domani ha anticipato di qualche ora la partenza da Algeri.

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Intanto c’è da condurre al meglio la visita in Algeria, Paese strategico per l’Italia (è il primo fornitore di gas) che però mantiene solidi rapporti con la Cina e anche con Mosca (è la prima acquirente di armi di fabbricazione russa dell’Africa), tanto che ha chiesto di entrare nei Brics, il “circolo” economico che vede proprio Cina e Russia come maggiori protagonisti. Il Mediterraneo, ha detto oggi Meloni salutando l’equipaggio della nave “Carabiniere” è un “territorio cruciale” ed “estremamente strategico” per l’Italia perché qui “viaggia la stragrande maggioranza dei nostri interessi nazionali”. Per questo il governo vuole tornare “a proiettare prioritariamente l’Italia nel Mediterraneo”. Di gas (e idrogeno verde) ma anche di sviluppo economico Meloni parla questa sera a cena con il primo ministro algerino Aymen Benabderrahmane.

Un faccia a faccia nel raffinato ristorante El Daqdaq per conoscersi e fare una ricognizione degli accordi in atto e dei possibili sviluppi. Tra Italia e Algeria c’è già un interscambio di 7,33 miliardi di euro e sul territorio operano circa 200 imprese italiane. Numeri che possono crescere in vari ambiti, in particolare su start-up e Pmi. Anche per questo nel suo viaggio la premier è accompagnata dal presidente di Confindustria Carlo Bonomi e dall’ad di Eni Claudio Descalzi. Domani a Palazzo presidenziale Meloni vedrà il presidente della Repubblica Abdelmadjid Tebboune, con il quale presenzierà alla firma di cinque accordi privati, che vanno proprio nella direzione di aprire nuove opportunità di sviluppo per i due Paesi. Prima però, alle 10, Meloni renderà omaggio a Enrico Mattei nei giardini intitolati al fondatore dell’Eni. Un gesto simbolico voluto anche per lanciare, dall’Algeria, il “Piano Mattei” per l’Africa che la presidente del Consiglio ha messo tra i suoi obiettivi strategici fin dal momento del suo insediamento. askanews

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