Si chiama 2023 BU, è un piccolo asteroide scoperto il 21 gennaio scorso e la notte del 26 passerà a qualche migliaia di km dalla superficie terrestre. Nella graduatoria degli asteroidi che hanno sfiorato la Terra si colloca al quarto posto e non costituisce nessun rischio per il nostro pianeta perché ha una dimensione stimata di alcuni metri. Il 21 gennaio 2023 dall’osservatorio Margo della città di Nauchnij (Crimea centrale), l’astronomo Gennady Borisov – molto noto in campo astronomico, per la scoperta della prima cometa interstellare, la 2I/Borisov, avvenuta il 30 agosto 2019 – scopriva un debole asteroide near-Earth. Dopo la scoperta e la conferma da parte di altri osservatori avvenuta nelle ore successive, il nuovo asteroide ha ricevuto la designazione provvisoria 2023 BU da parte del Minor Planet Center (MPEC 2023-B72).
Si tratta di un Nea – spiega Media Inaf, il notiziario online dell’Istituto nazionale di astrofisica – che si muove su un’orbita eliocentrica di tipo Apollo, a bassa inclinazione sull’eclittica, con perielio poco all’interno dell’orbita terrestre e afelio poco oltre. Già durante la fase di conferma questo asteroide aveva attratto l’attenzione degli osservatori: c’era una probabilità di circa il 40 per cento che potesse collidere con la Terra, così come già avvenuto per 2022 EB5 – che ha colpito il nostro pianeta l’11 marzo 2022 – e 2022 WJ1 caduto il 19 novembre 2022. Con l’aumentare del numero delle osservazioni da parte di osservatori astronomici sparsi in tutto il mondo la situazione si è andata però normalizzando. Ora sappiamo che 2023 BU farà un flyby molto stretto con la Terra il 27 gennaio 2023 alle 00.16 UT, quando si troverà alla minima distanza di circa 9.970 km.
L’asteroide sorvolerà l’Oceano Pacifico meridionale da una distanza di circa 3600 km alla velocità di circa 9 km/s e poi riprenderà ad allontanarsi dal nostro pianeta fino al successivo passaggio in prossimità della Terra che ci sarà nel dicembre 2036 alla distanza nominale di circa 4 milioni di km. Nessun rischio di collisione per la Terra quindi, anche perché 2023 BU ha dimensioni stimate fra i 3 e i 7 metri, quindi del tutto innocuo: se fosse caduto nell’atmosfera terrestre avrebbe generato un brillante fireball che probabilmente sarebbe stato visibile solo dalla Terra del Fuoco, l’estrema propaggine meridionale del Sud America. Per la cronaca il flyby di 2023 BU non è il più stretto mai avvenuto, ma è solo al quarto posto. Per ora il record di minima distanza lo detiene l’asteroide 2020 VT4 che il 13 novembre 2020 passò a soli 365 km dalla superficie terrestre. Per gli osservatori italiani sarà possibile osservare 2023 BU durante la fase di avvicinamento nella prima serata del 26 gennaio.
L’ora migliore per le osservazioni sarà attorno alle 22.30 ora italiana. L’asteroide sarà di magnitudine +7,6 quindi abbastanza luminoso da essere visibile anche con un piccolo binocolo o telescopio a patto di osservare da un cielo buio. Per identificarlo in cielo a ore diverse da quella indicata, è necessario conoscere le sue coordinate celesti che cambiano continuamente. Per questo si può fare riferimento al servizio effemeridi del Neocc il Neo Coordination Centre dell’Esa con sede all’Esrin presso Frascati. Dopo il flyby 2023 BU si allontanerà rapidamente dalla Terra, già al mattino del 27 gennaio l’asteroide sarà di magnitudine +11 e la sera sarà ancora più debole: magnitudine +17.