Cospito, corteo degli anarchici a Roma: “Fuori tutti dal 41 bis”

Cospito, corteo degli anarchici a Roma: “Fuori tutti dal 41 bis”
4 febbraio 2023

Mentre Alfredo Cospito, dal carcere di Opera, va avanti con lo sciopero della fame in segno di protesta contro il 41-bis, nelle strade italiane continuano le manifestazioni degli anarchici in suo sostegno. Come a Roma, dove nel pomeriggio di oggi, 4 febbraio, è partito un corteo non autorizzato da piazza Vittorio. Secondo la polizia, i partecipanti sono 800. Tre sono stati fermati e portati in Questura, altri due sono rimasti feriti. “Il carcere uccide” e “Lo Stato tortura” le scritte sugli striscioni esposti. I manifestanti hanno srotolato un grande striscione bianco con scritto “Al fianco di Alfredo, contro 41 bis e ergastolo ostativo”, e hanno mostrato altri cartelli come “Il carcere uccide”, “Stato assassino” e “Libertà per tutti i rivoluzionari prigionieri”. “I signori governanti, i Meloni, i Piantedosi, i Donzelli si assumano la responsabilità di andare avanti nell’assassinio e nella tortura di Alfredo, ne pagheranno le conseguenze. La mobilitazione e la rabbia popolare dei militanti che oggi si radunano in questa piazza non potrà che crescere”. In piazza per Cospito anche il fumettista Zerocalcare. Capitale blindata, non solo intorno alla piazza. Strade e negozi chiusi, divieti di parcheggio e bus deviati, massima attenzione delle forze dell’ordine per il timore di disordini.

Dopo il sit-in a piazza Vittorio, a Roma, con decine di manifestanti in solidarietà all’anarchico Alfredo Cospito, è partito il corteo non autorizzato. “Fuori tutti dal 41 bis” hanno gridato i manifestanti, accesi fumogeni. Roma blindata per il timore di disordini. Intanto, alcuni manifestanti sono stati fermati dalla polizia e portati in Questura dopo i disordini per essere identificati e la loro posizione sarà valutata nelle prossime ore. Al corteo hanno partecipato diverse realtà dell’antagonismo romano, tra centri sociali e collettivi studenteschi, ma anche alcuni esponenti dei No Green Pass. Dai microfoni sono partite accuse alla stampa per aver accostato il movimento anarchico alla mafia. “Lottare al fianco di Alfredo significa non volere un mondo che utilizza il carcere per importare sfruttamento e oppressione. Abbiamo urgenza che Alfredo esca da un regime di tortura”, ha detto una delle manifestanti. 

 

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