Cuperlo verso liberta scelta, De Micheli per Bonaccini

Si definiscono gli apparentamenti, domenica ai gazebo

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Elly Schlein e Stefano Bonaccini

Paola De Micheli va verso il sostegno a Stefano Bonaccini, Gianni Cuperlo potrebbe non dare indicazioni. Sono questi gli orientamenti dei due candidati alla segreteria Pd che non andranno alle primarie e che, dunque, sono chiamati a decidere chi sostenere domenica ai gazebo. La scelta non è scontata, perché lo statuto Pd prevede anche la possibilità di non dare indicazioni e – anzi – di fatto incentiva questa soluzione, attribuendo un “bonus” di rappresentanti in assemblea a chi ha partecipato alla prima fase e poi non si è schierato.

Secondo le norme Pd “ai candidati alla carica di segretario nazionale non ammessi alla votazione, i quali rinuncino a sostenere altre candidature ammesse, è riconosciuto il diritto a nominare un numero di persone pari a due, di cui un uomo e una donna, per ogni punto percentuale di voti ottenuti, su quelli validamente espressi, in occasione della consultazione preventiva tra gli iscritti, purché abbiano ottenuto un numero di voti pari almeno al cinque per cento di quelli validamente espressi”. Tutto questo, a patto che il candidato abbia superato almeno il 5% tra gli iscritti. Ora, Cuperlo è poco sotto l’8%, e dunque otterrebbe 16 posti in assemblea se non si schierasse tra Stefano Bonaccini e Elly Schlein. E proprio per sfruttare questa possibilità l’orientamento dell’ex presidente Pd – che si sta confrontando con i suoi sostenitori – sarebbe di non dare indicazioni.

La De Micheli è invece al 4,2%, dunque in teoria esclusa dal “diritto di tribuna”. Il risultato, però, potrebbe non essere definitivo, perché come sempre ci sono ricorsi e riconteggi in corso e quindi il 5% alla fine potrebbe essere raggiunto. Per l’ex ministra, però, c’è meno incertezza sull’eventuale nome da sostenere. Mentre molti dei sostenitori di Cuperlo sarebbero per la Schlein, ma alcuni anche per Bonaccini, dentro la mozione De Micheli l’orientamento è nettamente a favore del presidente dell’Emilia Romagna.

Nel frattempo Schlein e Bonaccini si giocano le ultime carte in vista del voto di domenica. I sostenitori della deputata, come Andrea Orlando, dicono che “l’esito non è scontato”, perché sostengono che nel voto degli iscritti Bonaccini è andato “”meno bene del previsto”, in particolare nelle grandi città come Roma, Milano e Napoli dove si è affermata la Schlein. Ma, ribatte un sostenitore di Bonaccini, “non si è mai visto che il voto degli iscritti sia stato ribaltato nei gazebo. E sarebbe un terremoto per il partito, avremmo un segretario che non è quello scelto da chi ha la tessera del Pd”.