Dopo aver riportato al cinema tante persone con il film di Andò “La stranezza”, Ficarra e Picone tornano alla loro comicità con la seconda stagione di “Incastrati”, su Netflix dal 2 marzo. Un thriller in sei episodi che in cui riprendono il ruolo di due ingenuotti alle prese con omicidi, colpi di scena, misteri e mafiosi. “Intanto è stato bellissimo perché quest’estate, quando giravamo Incastrati due, è passata una famiglia americana, si è fermata sul set, ha letto la scritta ‘Incastrati’ e si è fermata ed è stato un momento bello” spiegano. “La mafia è una delle componenti sulle quali ironizziamo. Ci è sembrato fotografare quella che secondo noi è la mafia in questo momento, una mafia silente, in attesa”.
Nella serie il grande capo mafia si chiama ‘Padresantissimo’, e per l’ambiente e la mentalità che lo circondano ricorda in qualche modo il boss Messina Denaro. “Come Padresantissimo era nascosto in superficie. Magari lo hanno arrestato perché hanno visto la serie e hanno detto: vuoi vedere che pure questo? Magari non è portiere, però..”. Il sodalizio di Ficarra e Picone dura da 30 anni e a Natale torneranno al cinema con il loro film. “Il più grande successo è sicuramente essere arrivati a 30 anni di carriere, che è oltre ogni più rosea previsione, per il futuro speriamo di separarci il prima possibile”.