Alta tensione Usa-Russia, Mosca: relazioni al punto più basso

Alta tensione Usa-Russia, Mosca: relazioni al punto più basso
15 marzo 2023

Sale la tensione tra Stati Uniti e Russia, dopo l’incidente che ha coinvolto ieri un drone americano e un aereo russo sul Mar Nero, e la notizia di un velivolo di Mosca intercettato da due caccia della Royal Air Force britannica e dell’Aeronautica tedesca nello spazio aereo dell’Estonia. Facendo riferimento all’UAV statunitense, la Russia ha apertamente parlato di “provocazione” ed ha chiesto, per tramite del suo ambasciatore a Washington Anatoly Antonov – convocato per protesta al dipartimento di Stato – che gli Usa pongano fine alle loro operazioni “ostili” vicino al confine con la Federazione russa. “Le attività inaccettabili delle forze armate statunitensi in prossimità dei nostri confini sono motivo di preoccupazione”, ha affermato il diplomatico. “Siamo ben consapevoli delle missioni per le quali vengono utilizzati tali droni di ricognizione e d’attacco”.

I droni statunitensi “raccolgono informazioni che vengono successivamente utilizzate dal regime di Kiev per attaccare le nostre forze armate e il nostro territorio”, ha aggiunto Antonov. Gli Stati Uniti hanno affermato che un caccia russo Su-27 ha speronato l’elica di un drone americano MQ-9 Reaper operante nello spazio aereo internazionale sul Mar Nero. Per questo motivo, il drone è caduto in acque internazionali. Il comando Usa ha affermato che questo incidente “non è solo pericoloso e poco professionale, ma mostra anche una mancanza di competenza”, mentre le azioni aggressive dell’equipaggio russo potrebbero “portare a errori di calcolo e ad un’escalation involontaria”. Il rappresentante della Casa Bianca John Kirby, ha osservato che Washington sta adottando misure per evitare che il drone cada nelle mani sbagliate. Il velivolo non è stato ancora recuperato.

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“Ovviamente, non vogliamo che nessuno lo catturi tranne noi”, ha detto. Diversa la versione fornita da Mosca, secondo cui, a causa di brusche manovre, il drone è andato in volo incontrollato con una perdita di quota ed è caduto in acqua. “Vi suggerisco di concentrarvi sulla dichiarazione del ministero della Difesa (russo), che afferma chiaramente che non sono state usate armi, non c’è stato contatto fisico”, ha spiegato il portavoce della presidenza russa Dmitri Peskov. Sulla vicenda sono intervenuti diversi attori internazionali, partner e alleati degli Stati Uniti e dell’Occidente, e non solo. L’Australia, chiedendo “spiegazioni” su quanto avvenuto, ha richiamato Mosca al “rispetto delle regole”. Il segretario alla Difesa britannico Ben Wallace ha invece sollecitato le autorità russe affinché “rispettino lo spazio aereo internazionale”. La Turchia sta seguendo “da vicino” l’incidente ed ha confermato l’obiettivo di raggiungere una “risoluzione ragionevole” di quanto accaduto. Secondo il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani, “c’è il tentativo di cercare di non trasformare la vicenda in un casus belli”. “Quindi fermezza sì, ma non voglia di escalation”, ha commentato oggi, sottolineando il rischio che “per errore umano e aggressività di un singolo possa esserci un’escalation”.

“Serve prudenza da parte di coloro che sono impegnati ai confini della Nato e dell’Ue, ma anche degli occidentali e dei piloti russi”, ha insistito Tajani. Occorre “evitare che ci sia uno scontro diretto anche se isolato tra Paesi Nato e piloti russi. Altra cosa è invece la guerra tra Ucraina e Russia. Bisogna evitare che ci sia un peggioramento, ma lavorare per la pace”, ha insistito il capo della diplomazia di Roma. Da parte sua, il portavoce del Cremlino, Peskov, ha confermato che Putin è stato informato dell’impatto di un velivolo russo contro il drone americano nel Mar Nero ma – ha aggiunto – “non ci sono stati contatti ai massimi livelli” con gli Usa. Le relazioni tra i due paesi sono ora al punto più basso e in uno stato “deplorevole”, ha precisato il portavoce, facendo implicito riferimento alle tensioni sull’Ucraina, al sostegno che gli Stati Uniti e i loro partner occidentali stanno fornendo a Kiev e alle sanzioni internazionali legate al conflitto.

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 Ad alimentare il clima di tensione è poi sopraggiunta oggi la notizia che aerei da caccia della Royal Air Force (Raf) britannica e dell’aeronautica tedesca hanno intercettato un aereo militare russo sullo spazio aereo dell’Estonia. L’aereo russo, un quadrimotore da trasporto e rifornimento in volo Ilyushin Il-78 Midas, si trovava tra l’enclave russa di Kaliningrad e San Pietroburgo e sarebbe transitato sullo spazio aereo estone senza annunciare il suo passaggio alle autorità di controllo del traffico aereo del Paese baltico. Il velivolo è stato poi intercettato da due Typhoon, tedesco e britannico, in servizio per la Nato, appositamente decollati per scortarlo fuori dallo spazio estone. “L’intercettazione in sé è quasi routine, ma si tratta della prima volta che un’operazione simile viene portata avanti congiuntamente da Regno Unito e Germania, che hanno in programma di pattugliare insieme la regione del Baltico in ambito Nato”, ha quindi segnalato la Bbc. L’incidente ha avuto luogo proprio nel giorno della visita del presidente tedesco Frank-Walter Steinmeier al contingente che l’aeronautica della Germania schiera presso la base estone di Amari, nell’ambito della missione Nato dispiegata nel Paese dal 2004.

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