L’Ue deve fornire all’Ucraina le munizioni del calibro di cui ha bisogno, nel più breve tempo possibile, nella maggiore quantità possibile e alle migliori condizioni finanziarie, soprattutto attraverso l’Agenzia per la Difesa europea (che consente acquisti congiunti); ma per farlo è necessario anche aumentare la capacità industriale di produzione negli Stati membri. Lo ha sottolineato l’Alto Rappresentante per la Politica estera e di sicurezza comune dell’Ue, Josep Borrell, al suo arrivo al Consiglio Affari esteri oggi a Bruxelles. “La prima parte della riunione di oggi – ha riferito Borrell – sarà come sempre dedicata alla situazione in Ucraina. Ci sarà il ministro ucraino degli Esteri Dmytro Kuleba, che discuterà con noi la situazione sul terreno, che cosa sta succedendo e come possiamo continuare a sostenere l’Ucraina. Nel pomeriggio avremo un una riunione ‘Jumbo’ insieme ai ministri della Difesa, e insieme a loro spero che completeremo l’accordo per fornire munizioni all’Ucraina”.
“Discuteremo – ha continuato l’Alto Rappresentante – della fornitura di munizioni, fino a due miliardi di euro, affinché gli ucraini possano continuare a difendersi. Spero che i ministri si impegnino tutti in una discussione finale, si mettano d’accordo in modo da avere questa importantissima decisione questo pomeriggio. Altrimenti avremmo difficoltà per continuare a fornire munizioni all’Ucraina”. “Dovremmo fornire 2 miliardi di euro di munizioni. Sappiamo Di che tipo di munizioni hanno bisogno: i calibri 155, 152, 102. Dipende dai materiali che hanno: alcuni vengono dall’era Sovietica, altri dal nostro sostegno recente. Forniremo le munizioni di cui hanno bisogno e sappiamo di che cosa hanno bisogno, non c’è problema”, ha assicurato Borrell.
L’obiettivo è quello di “fornire munizioni all’Ucraina e nel modo più rapido, nella maggiore quantità possibile, e al prezzo minore possibile. Siamo pratici. Se poi la Germania – ha aggiunto l’Alto Rappresentante rispondendo alla domanda della stampa – ha un modo di farlo, niente lo esclude. L’importante è che lavoriamo insieme per quanto possiamo. C’è un progetto, una proposta dell’Agenzia di Difesa europea, e 15 Stati membri si sono uniti a questo progetto, ma niente esclude altre azioni”. A un giornalista che faceva notare come ormai scarseggino in Europa le munizioni di calibro 155, di cui l’Ucraina ha bisogno, Borrell ha replicato: “Dobbiamo produrre di più, e per produrre di più dobbiamo aumentare la nostra capacità industriale, e per aumentare la nostra capacità di produzione ci deve essere una chiara prospettiva per la domanda. Per questo dobbiamo agire su tre binari: il primo è quello che abbiamo già, il secondo è l’aumento della produzione” con le capacità attuali, “e il terzo è l’aumento della capacità industriale, per produrre di più”.
Queste tre cose vengono “una dopo l’altra, e tutte insieme fanno un pacchetto complessivo e coerente. I fondi ci sono, le capacità ci sono, ma devono essere aumentate, e gli Stati membri devono mobilitarsi insieme per essere più efficienti”. L’Alto Rappresentante ha quindi esortato i ministri a mantenere la discussione focalizzata sul suo obiettivo concreto: “Siamo pratici: non entriamo in battaglie sulle competenze, o tra gli ego” dei ministri. E ha ribadito: “Dobbiamo fornire munizioni all’Ucraina, rapidamente, nella maggiore quantità possibile e nelle migliori condizioni economiche e finanziarie per noi; questo è l’oggetto della mia discussione”. A chi chiedeva, infine, se sia fiducioso che ci sarà l’accordo, e per quale ragione, Borrell ha riposto: “Sì sono fiducioso, certamente. Non perché sono un ottimista, ma perché sono un attivista”, ha concluso.