Non c’è più speranza di salvare i passeggeri del sommergibile Titan, affondato durante una esplorazione al relitto del Titanic. I Rov della Guardia costiera americana hanno ritrovato cinque rottami che sono ritenuti parte del Titan, risultato di una “catastrofica implosione”, secondo quanto dichiarato dal contrammiraglio John Mauger. L’ufficiale al comando della Guardia costiera ha anche aggiunto di non poter confermare se sarà possibile localizzare i corpi delle vittime perché “questo è un ambiente incredibilmente spietato”. Il luogo dell’incidente mortale sarebbe a 487 metri dalla prua del relitto del Titanic. In quel tratto di mare in questo momento ci sono nove navi, personale medico e tecnici ma la Guardia costiera inizierà a smobilitare il personale nelle prossime 24 ore.
“Crediamo – dichiara in una nota OceanGate, società proprietaria del sommergibile – che il nostro Ceo Stockton Rush, Shahzada Dawood e suo figlio Suleman Dawood, Hamish Harding e Paul-Henri Nargeolet, siano purtroppo morti. Questi uomini erano veri esploratori che condividevano un grande spirito di avventura e una profonda passione per l’esplorazione e la protezione degli oceani del mondo. I nostri cuori sono con queste cinque anime e con ogni membro delle loro famiglie durante questo tragico momento. Piangiamo la perdita della vita e la gioia che hanno portato a tutti quelli che conoscevano”.
Già il conto alla rovescia era giunto al termine. Dalle 13,08 di oggi (ora di Roma), le 96 ore di “aria respirabile” teoricamente a disposizione del Titan erano terminate. Dal fatidico momento in cui, in teoria, la sopravvivenza è “dell’ordine dei 10 minuti – anche se dipende dalla costituzione e dallo stato di salute di ogni passeggero”, ha spiegato il dottor Jean-Yves Massimelli, medico specialista in immersioni subacquee, contattato da Le Figaro. “Ciascuno dei cinque passeggeri ha un particolare stato di salute e un comportamento all’interno del team. Questi fattori sono altrettanto decisivi”, ha aggiunto. Intanto, nuovi rumori sono stati uditi nell’area di ricerca del sommergibile disperso nell’Atlantico.
I ricercatori ancora non sanno da cosa provengano ma le ricerche del sottomarino Titan di OceanGate sono state ampliate e coinvolgono ora un’area due volte più grande dello stato americano del Connecticut. L’ex comandante di sottomarini nucleari della Marina degli Stati Uniti, David Marquet, ha avvertito che i rumori rilevati nelle ultime ore potrebbero non provenire dal sommergibile Titan. “Non credo che il rumore sia loro, potrebbero essere solo suoni naturali. Sentiamo rumori e altre navi stanno arrivando nell’area, e poi sentiamo più rumori, e non penso che sia una coincidenza”, ha affermato alla Bbc. Titan è scomparso vicino al relitto del Titanic ormai più di 4 giorni fa con a bordo 5 membri dell’equipaggio.
Parla Tom Zaller
“E’ un avventura che non dimenticherò mai, ha segnato la mia vita”. Parla così Tom Zaller, produttore di una mostra sul Titanic, che nel 2000 ha compiuto il viaggio verso il famoso relitto a bordo di un sommergibile. In questi giorni, in pieno dramma Titan, è stato interpellato per avere informazioni sulla sua esperienza di questa esplorazione. “Man mano che si scende in profondità, diventa tutto sempre più scuro. C’è pochissima luce perché si vuole conservare la batteria per quando si raggiunge il fondo. Quindi è un ambiente estremamente buio”, ha spiegato Zaller, che ha raccontato di aver conosciuto Paul-Henry Nargeolet uno dei cinque membri dell’equipaggio del Titan disperso negli abissi marini.
“Non lo vedo da molti anni ma sicuramente lo conosco e conosco anche Stockton Rush, che è il proprietario di OceansGate, ho comunicato con lui. Mi scrisse un’e-mail proprio prima della partenza perché la mia mostra sul Titanic sta per essere inaugurata a Los Angeles. E avremmo lavorato insieme per utilizzare alcune nuove riprese”. “Io sono stato in un sommergibile per 12 ore, otto ore sul fondo e tutto funzionava. Loro sono lì da quasi quattro giorni e spero e prego che stiano bene e li trovino. È un lavoro molto complesso”, ammette Zaller. “È un ago in un pagliaio. Se trovano il sommergibile sarà fantastico. Voglio dire, mi sembra che tutte le persone giuste ci stiano lavorando e spero in Dio che li trovino”