Si è conclusa finalmente, e positivamente, una vicenda assurda che è costata all’Italia finora 198 milioni di euro, pagati alle casse dell’Ue, e che, se non fosse stata risolta, sarebbe costata ancora 24 milioni ogni anno. La vicenda è stata menzionata durante l’incontro che il ministro per gli Affari europei, il Sud, le Politiche di Coesione e il Pnrr, Raffaele Fitto ha avuto oggi a Bruxelles con la Vicepresidente Esecutiva della Commissione europea responsabile per la Concorrenza, Margrethe Vestager. Si tratta di una sanzione pecuniaria che era stata comminata all’Italia dalla Corte europea di Giustizia, con una sentenza del 17 settembre 2022 (C-367/14), per non aver recuperato 36 milioni di euro di aiuti di Stato illegali concessi ad aziende del territorio insulare di Venezia e Chioggia sotto forma di riduzioni e/o sgravi dagli oneri sociali, con le leggi 206 del 1995 e 30 del 1997.
Tutto nasce nel 1999
Il 25 novembre 1999 la Commissione aveva ordinato il recupero degli aiuti di Stato, di cui avevano beneficiato imprese dei settori dei servizi e dell’industria, e in particolare diversi hotel, gli ormeggiatori e la Confartigianato di Venezia. La sentenza del 2022, una condanna per mancata esecuzione di un verdetto precedente (del 2011) per violazione dell’art. 260 del Trattato sul Funzionamento dell’Unione europea, prevedeva una sanzione forfettaria di 30 milioni di euro per il periodo trascorso tra le due condanne, e una penalità di mora di 12 milioni per ogni semestre trascorso prima che l’Italia si rimettesse in regola.
Fitto ringrazia Vestager
Due giorni fa, la Commissione europea ha comunicato di aver accettato la soluzione notificata dall’Italia, secondo cui quasi tutti gli aiuti di Stato (tranne quelli irrecuperabili) sono stati restituiti. Fitto oggi ha riferito di aver ringraziato Vestager “per l’impegno comune profuso nella soluzione del caso del recupero di aiuti di Stato a suo tempo erogati a beneficio di alcune imprese del territorio di Venezia e Chioggia”, sottolineando che “da marzo 2023 l’Italia cesserà finalmente di pagare i 24 milioni annui corrisposti negli ultimi sette anni”. “Viene così premiato – ha concluso il ministro – un lavoro comune tra governo, Regione Veneto e Commissione europea che, nel chiudere un lungo contenzioso, apporta un consistente beneficio per le finanze pubbliche e tutela gli interessi dei contribuenti italiani”.