Il bilancio delle vittime del terremoto in Marocco ha superato le 2.800 persone, mentre un numero limitato di squadre di soccorso straniere si è unito alla crescente corsa contro il tempo per trovare eventuali superstiti sulle montagne dell’Atlante, dove molti villaggi rimangono inaccessibili. Le autorità marocchine hanno affermato di avere “risposto favorevolmente” alle offerte di aiuto delle squadre di ricerca e soccorso di Spagna, Qatar, Gran Bretagna ed Emirati Arabi Uniti, ma non hanno ancora accettato ulteriori proposte di aiuto da altri paesi nonostante la natura urgente della situazione.
Italia, Francia e Turchia, tra gli altri, hanno offerto la loro disponibilità immediata a fornire assistenza. Nonostante la riluttanza nell’accettare aiuti stranieri di Rabat, molte organizzazioni umanitarie si stanno muovendo in Francia e in altri paesi per portare soccorso alle popolazioni. “Sono in contatto con persone in Marocco, ho visto che hanno davvero bisogno di materiale medico, quindi ho portato con me stampelle e altre cose utili” racconta questo volontario.
Tajani: l’Italia ha dato sua disponibilità
L’agenzia di stampa statale marocchina ha affermato che le autorità di Rabat “hanno effettuato una valutazione precisa dei bisogni sul campo, dato che il mancato coordinamento in tali situazioni potrebbe essere controproducente”. Il re del Marocco Mohammed VI nel frattempo ha ringraziato i paesi amici per le loro offerte di aiuto, ma ha stupito il suo silenzio e la sua assenza, non ha infatti ancora visitato le zone devastate dal sisma e non ha parlato alla nazione. Il Marocco ha ricevuto “offerte” di aiuto “da tanti paesi del mondo e ha scelto quelle più vicine”, da Stati “con cui ha relazioni di vicinanza”: “penso alla Spagna”, ha precisato oggi il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani. “Hanno rapporti di vicinanza strettissimi”, ha aggiunto. Tajani ha quindi confermato che anche l’Italia ha “dato tutta la sua disponibilità”, così come fatto con la Libia, “vittima di un altro disastro naturale”.