La Libia è stata colpita da gravi inondazioni, che hanno provocato un bilancio di oltre 2.000 morti. I media libici hanno riferito domenica che le piogge torrenziali portate dalla tempesta Daniel hanno causato acqua alta e inondazioni in diverse città e paesi della Libia orientale, tra cui Al-Bayda e Derna. Le città di Susah e Derna sono state dichiarate zone disastrate. Nelle città colpite dalle inondazioni è stato imposto il coprifuoco. Ieri, il capo del governo nominato dal parlamento orientale, Osama Hammad, ha affermato che il bilancio delle vittime delle inondazioni a Derna ha superato le 2.000 persone.
Per un funzionario della Federazione internazionale delle società della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa (IFRC), il bilancio resta incerto. “Non abbiamo cifre definitive” per il momento, ha precisato Tamer Ramadan, ma “il numero dei dispersi è vicino a 10.000”. Circa un quarto della città di Derna, nella Libia orientale, è stata rasa al suolo dalle inondazioni dopo la rottura di una diga durante una tempesta, e più di 1.000 corpi sono già stati ritrovati, ha riferito da parte sua un ministro dell’amministrazione che controlla l’est del Paese. “Sto tornando da Derna. La situazione è terribile. I corpi giacciono ovunque, nel mare, nelle valli, sotto gli edifici”, ha detto telefonicamente alla Reuters Hichem Chkiouat, ministro dell’Aviazione civile e membro del comitato di emergenza. “Il numero di corpi trovati a Derna è pari a più di 1.000”, ha sottolineato. Ma le autorità locali si attendono che il bilancio finale sia “molto pesante”. “Non esagero quando dico che il 25% della città è scomparso. Molti edifici sono crollati”, ha precisato.
Difficili i soccorsi
Sono difficili i soccorsi alle popolazioni colpite dalle alluvioni in che hanno colpito la Libia. Le strade nell’est del paese sono completamente inondate di acqua. Il bilancio delle vittime delle inondazioni nell’est della Libia ha superato i 2mila morti, mentre altre migliaia di persone risultano disperse. Descritto dagli esperti come un “fenomeno estremo per la quantità di acqua caduta”, l’uragano Daniel ha già causato almeno 27 morti nei giorni scorsi in Grecia, Turchia e Bulgaria. Daniel ha colpito la Libia orientale domenica pomeriggio, in particolare le città costiere di Jabal al-Akhdar (nord-est) ma anche Bengasi dove è stato dichiarato il coprifuoco e le scuole sono state chiuse. L’est del paese ospita i principali giacimenti e terminali petroliferi. La National Oil Company (NOC) ha dichiarato lo “stato di massima allerta” e la “sospensione dei voli” tra i siti di produzione dove l’attività è stata drasticamente ridotta. La comunità internazionale si sta mobilitando per portare soccorso alla popolazione.
La Farnesina
“Siamo pronti a fare tutto ciò che è utile e serve” alla Libia, “che ha già tante vittime per la guerra”, dopo le alluvioni che hanno provocato migliaia di morti nel Paese. E’ quanto ha precisato oggi il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani. “Seguiamo con grande attenzione, fino a questo momento non abbiamo avuto notizie di italiani coinvolti. Seguiamo la vicenda da vicino, con l’ambasciata a Tripoli e il consolato a Bengasi”, ha aggiunto il titolare della Farnesina.
La Turchia sta inviando soccorritori
La Turchia sta inviando soccorritori in Libia per “contribuire” al lavoro che si sta svolgendo dopo le inondazioni che hanno colpito il Paese, in seguito alle piogge torrenziali portate dalla tempesta Daniel. Lo riportano i media turchi. Si teme che diverse migliaia di persone siano morte nelle acque. Al momento non ci sono dati ufficiali su quante persone abbiano perso la vita, ma potrebbero essere ben più di 2.000 persone.