Il governo lavora sul far quadrare i conti in vista della legge di Bilancio. Per la premier Giorgia Meloni, il taglio del cuneo contributivo “è priorità assoluta per me”. “E’ una misura prioritaria e il mio grande obiettivo è confermarlo anche per tutto il 2024 – ha detto -. Per questa legge di Bilancio abbiamo quattro grandi priorità: il cuneo sostenendo i redditi bassi, le pensioni dando un segnale sulle pensioni più basse; famiglia e natalità aiutando le mamme e poi la sanità con l’obiettivo prioritario di abbassare i tempi delle liste di attesa nei nostri ospedali”.
Per il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, per la manovra “è un momento decisivo. I giornali sono pieni di ipotesi spesso fantasiose”. “E’ cruciale quello di cui abbiamo discusso all’Ecofin – ha aggiunto – sulla nuova governance economica europea che si traduce nella disciplina di bilancio dei singoli paesi”. A Giorgetti “fanno paura non le valutazioni della Commissione europea ma dei mercati che comprano il nostro debito pubblico”. “Io tutte le mattine mi sveglio e ho un problema – ha aggiunto – devo vendere debito pubblico e devo essere accattivante per convincere la gente ad avere fiducia”.
Rialzo tassi complica manovra
In merito ai tassi, “se fossero rimasti quelli dell’anno scorso o di due anni fa io avrei avuto 14-15 miliardi in più da mettere ad esempio sulla riduzione fiscale. Non ci sono più”. “Per chi è indebitato l’aumento dei tassi di interesse non è un fatto positivo – ha aggiunto -. Noi abbiamo un debito tale per cui lo spread rispetto all’anno scorso dei tassi d’interesse fa sì che una manovra di bilancio sia stata portata via dalla rendita finanziaria. Io ho detto 14-15 miliardi, poi può essere qualcosa di meno o qualcosa di più”. In Europa “siamo tutti messi male, è evidente che la politica monetaria restrittiva aveva obiettivo di rallentare la crescita dell’economia e devo dire che lo ha brillantemente raggiunto” ha detto ancora il ministro dell’Economia, precisando che invece l’obiettivo di riportare l’inflazione al 2% “è di là da venire ma che l’economia stia rallentando, molto in Germania e abbastanza purtroppo anche da noi e negli altri paesi, è un dato anch’esso evidente”.
L’Ape sociale
Tra le ipotesi di modifica del sistema previdenziale con la legge di Bilancio spunta l’Ape sociale agevolata per le donne con la possibilità di ricevere l’indennità di accompagnamento verso la pensione a partire dai 61/62 anni invece dei 63 previsti attualmente. Secondo quanto si apprende, si valuta l’introduzione di un ulteriore vantaggio nella contribuzione per accedere alla misura in favore delle donne con una situazione di disagio: licenziate, con invalidità almeno al 74%, care giver o impegnate in lavori gravosi. Questa si aggiungerebbe allo sconto già in vigore di un anno per ogni figlio, possibile fino a un massimo di due anni.