Lo scarto sulle previsioni di crescita del Pil Italiano nel 2024 tra le stime del Fmi (+0,7%) e quelle più ottimistiche del Governo (+1,2%) può essere superato. Da Marrakech, dove si stanno svolgendo gli incontri annuali di Fmi e Banca Mondiale, Il responsabile del Dipartimento Europa del Fondo, Alfred Kammer, in una conferenza stampa ha definito “ambizioso ma fattibile”, l`obiettivo di Roma. “Lo dico – ha affermato – perché il piano Next generation Eu (Ngeu) svolge un ruolo e questi investimenti ci saranno nel 2024 oltre ciò che stiamo prevedendo per l`impatto sui conti pubblici. E ciò potrebbe portare a una crescita più alta. Una crescita dell`1,2% dunque è raggiungibile”.
Poco prima era stato lo stesso ministro dell`Economia Giancarlo Giorgetti, anche lui presente ai meeting nella città marocchina, a mostrarsi tranquillo sul divario con le previsioni del Fondo. C`è necessità di modificare la manovra per la minore crescita? “In questo momento – ha risposto – ovviamente noi stiamo valutando. Come è sempre avvenuto e come sempre avviene le differenze di stima da fuori sono più prudenti e conservative rispetto a noi poi tendenzialmente e storicamente le nostre previsioni si rivelano più azzeccate”.
Secondo Kammer un ruolo cruciale nell`assicurare il successo all`Italia nel conseguimento degli obiettivi lo può svolgere il piano Next generation Europe che in Italia sfocia nel Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). “Sul lato dei rischi al ribasso – ha affermato Kammer – occorre considerare che quando si parla del Ngeu in Italia e in altri Paesi è importante che l`attuazione sia accelerata sul lato degli investimenti e delle riforme strutturali. Prevediamo che il piano Ngeu potrebbe portare una spinta all`Europa aumentando il potenziale di reddito dell`1,5% che è un serio contributo alla crescita nel medio termine. L`Italia come altri Paesi sta avendo problemi di attuazione del piano che devono essere affrontati”.
Per cogliere questa opportunità le raccomandazioni sono chiare. “In Italia -sono ancora le parole di Kanner – vediamo anche che molti progetti sono stati decentralizzati a un livello di amministrazioni locali che non hanno la capacita di attuarli. Dunque la standardizzazione delle gare e dei contratti potrebbe accelerare tale attuazione”. Le riforme strutturali e gli investimenti sono dunque entrambi importanti per la spinta alla crescita come anche la crescita della produttività. E anche dovrebbero essere rimossi gli ostacoli alla capacità di attuazione. E questo non vale solo per l`Italia ma anche per gli altri Paesi”.
D`altronde, ha spiegato il direttore per l`Europa del Fmi, il taglio delle stime di crescita del Fondo Monetario Internazionale sull’Italia – ridotte al +0,7% quest’anno e per il 2024 – è un effetto “meccanico” del dato del secondo trimestre influenzato dalla fine del superbonus e dalla stretta monetaria messa in atto dalla banca centrale europea. “Le nostre previsioni sulla`Italia – ha spiegato ancora sono state declassate e la maggior parte di questa operazione è stata meccanica, per arrivare al +0,7% come conseguenza di ciò che è accaduto nel secondo trimestre nel quale c`è stato un calo degli investimenti per il cambiamento del regime del superbonus. E ciò meccanicamente – ha aggiunto – porta anche a una revisione al ribasso del Pil per il 2024. In aggiunta certamente vediamo anche l`impatto della stretta monetaria che riflette la nostra previsione per il 2024.
“Quest`anno sulle prospettive di crescita – ha detto ancora l`esponente Fmi – c`è anche l`impatto del calo del credito, mentre esistono ancora alcuni rischi che vengono dalla volatilità dei prezzi energetici. Se poi esaminiamo l`indagine della Banca d`Italia il sentimento (di consumatori e imprese, ndr) sta diventando più negativo così ci sono rischi al ribasso anche sulle proiezioni relative al 2024”.