L’accordo migranti Italia-Albania non viola il diritto europeo

L’accordo migranti Italia-Albania non viola il diritto europeo
Ylva Johansson
15 novembre 2023

Un duro colpo da digerire per la sinistra italiana dopo giorni di urla e critiche nei confronti del governo di centrodestra guidato da Giorgia Meloni. La Commissione europea ha ricevuto una “valutazione preliminare” del suo Servizio giuridico, che considera l’accordo tra Italia e Albania sull’immigrazione “al di fuori del diritto Ue”, aggiungendo che “non viola il diritto Ue”. Lo ha riferito la commissaria Ue agli Affari Interni Ylva Johansson, rispondendo a un giornalista durante una conferenza stampa oggi a Bruxelles.

 

 

“Il diritto Ue – ha precisato poi la commissaria dopo un’altra domanda sullo stesso tema – non è applicabile fuori dal territorio dell’Ue“. Ma “sappiamo che il diritto italiano segue il diritto Ue, e che, secondo l’accordo, si applicherà in Albania il diritto italiano”. Le domande d’asilo delle persone soccorse da navi italiane in acque internazionali e sbarcate in Albania “saranno valutate secondo il diritto italiano, dalle autorità italiane. Se otterranno l’asilo, saranno rimandate in Italia, altrimenti saranno rimpatriate nei paesi d’origine o, se questo non sarà possibile, rimandate in Italia”, ha aggiunto Johansson.

Comunque, ha continuato la commissaria, “l’Italia rispetta il diritto Ue. Quindi questo significa che sono le stesse regole. Parlando dal punto di vista giuridico”, quello che sarà applicato in Albania secondo l’accordo “non è il diritto Ue, ma le leggi italiane seguono il diritto Ue”, ha concluso. Lasciando perdere le critiche strumentali dell’opposizione, l’accordo con Tirana potrebbe rappresentare un punto di riferimento in Europa per la gestione dei flussi migratori con il supporto dei Paesi terzi. Molti Paesi valutano questa intesa come una soluzione percorribile nell’immediato futuro, a partire dalla Germania di Olaf Scholz, pronta a ragionare su una strategia anti-irregolari: “C’è la migrazione irregolare, che deve essere ridotta, e ci sarà una stretta collaborazione con i Paesi al di fuori dell’Unione europea, come avviene ora, ad esempio con la Turchia, e potrebbero essercene altri”, le recenti dichiarazioni del cancelliere tedesco a margine del congresso dei Socialisti Ue. Con buona pace dei soliti noti. In sostanza, in attesa del prossimo 21 novembre, quando il ministro degli Esteri Tajani terrà un’informativa alle Camere per illustrare i dettagli del protocollo, oggi un portavoce della Commissione Ue, Johanssono, ha presentato una “valutazione preliminare” secondo cui l’accordo migranti Italia-Albania non viola il diritto europeo.

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L’accordo

 

In base all’intesa raggiunta, l’Italia costruirà nel Paese balcanico due centri, operativi dalla primavera del 2024, per esaminare le richieste di asilo di persone migranti salvate nel Mediterraneo da navi delle autorità italiane. Il primo hub sarà costruito nel porto di Shengjin, nel nord dell’Albania, per effettuare le procedure di sbarco, identificazione, e una prima attività di screening delle persone approdate. Il secondo sarà realizzato in un’area più interna, a Gjadër, e sarà una sorta di Centro di permanenza per i rimpatri (Cpr), come ha spiegato la presidente Meloni. Le strutture saranno finaziate e gestite dall’Italia (l’Albania si occuperà soltanto della sorveglianza esterna) e avranno una capacità di ospitare fino a 3mila migranti alla volta. L’obiettivo è esaminare 36mila domande d’asilo all’anno, grazie alla nuova procedura accelerata che, sostiene la premier, consente di processare le richieste in ventotto giorni.

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