In Italia, la carenza di infermieri, pari a 175 mila unità, sta mettendo gli ospedali in una situazione di difficoltà costante. Ma la situazione potrebbe peggiorare ulteriormente, vista l’attuale caccia agli infermieri italiani che viene condotta da diversi paesi europei e non solo. La richiesta di professionisti del settore è elevata in Svizzera, Germania, Gran Bretagna, Emirati Arabi e addirittura dalla Norvegia, ultima in ordine di tempo ad offrire opportunità allettanti.
Il presidente nazionale del sindacato degli infermieri Nursing Up, Antonio De Palma, ha confermato che dalla Norvegia giungono “offerte di lavoro allettanti che offrono prospettive economiche nettamente superiori rispetto alla situazione in Italia”. Le proposte oscillano intorno ai 3.500 euro al mese e, oltre a un aspetto economico vantaggioso, promettono “scelte per la vita interessanti” afferma De Palma. In soldoni, il servizio sanitario pubblico norvegese, attraverso agenzie internazionali, sta proponendo contratti a tempo indeterminato con stipendi netti mensili che variano dai 2800 ai 3500 euro. Oltre al compenso, alcune offerte includono persino il pagamento dell’affitto e delle bollette per i primi mesi, offrendo condizioni che sembrano difficili da rifiutare per i giovani laureati in infermieristica.
L’elemento che ha destato maggiore interesse è la possibilità di includere nel processo di selezione anche giovani al terzo anno di infermieristica, offrendo opportunità di lavoro ancor prima della laurea. Non solo, sembra non essere più obbligatoria la conoscenza approfondita della lingua norvegese, almeno inizialmente. Tuttavia, si pone il dilemma sulla sostenibilità della sanità italiana se continua l’emorragia di infermieri verso l’estero. La preoccupazione principale riguarda la fuga di giovani talenti ancora in formazione, potenzialmente sottratti alla comunità italiana per contribuire alla forza lavoro di altri paesi.
Negli ultimi tre anni, 7mila infermieri italiani hanno scelto di lasciare il Paese, aggravando ulteriormente la situazione già critica. Paradossalmente, mentre il 5 dicembre è in programma uno sciopero degli infermieri, il settore sanitario italiano potrebbe subire un colpo ancora più duro se i giovani laureati cederanno alle proposte allettanti provenienti dall’estero. La carenza di infermieri è già stata un problema rilevante per l’Italia, e se la tendenza continuerà con la fuga di talenti ancora in formazione, il sistema sanitario italiano rischia di trovarsi in un incubo di carenza e sovraccarico ulteriori.