La lunga partita sulla questione dell’Autonomia differenziata ha fatto registrare un avanzamento significativo con l’approvazione del disegno di legge (Ddl) da parte della Commissione Affari Costituzionali del Senato. Il testo ha ottenuto il via libera con tredici voti favorevoli, sette contrari e un astenuto, aprendo la strada per il prossimo passo: l’esame in Aula. Il Ddl, ritenuto il cavallo di battaglia della Lega di Matteo Salvini, è stato portato avanti con determinazione, suscitando dibattiti e posizioni diverse all’interno del panorama politico italiano. Paolo Tosato della Lega e Costanzo Della Porta di Fratelli d’Italia sono i relatori incaricati di portare avanti il testo nella fase successiva del percorso legislativo.
Il presidente del Veneto, Luca Zaia, esprime entusiasmo per l’approvazione, definendola “un appuntamento con la storia”. Zaia sottolinea che l’Autonomia rappresenta una vera riforma per far ripartire il Paese, nel rispetto assoluto della Costituzione, e la definisce un’opportunità per tutti, senza essere contro nessuno. Roberto Calderoli, ministro per le autonomie e gli Affari regionali e considerato il “padre” della riforma, accoglie positivamente l’esito del voto in commissione. Sottolinea l’arricchimento del testo grazie a un lavoro lungo e approfondito, evidenziando che il consenso è andato oltre la maggioranza, con il voto favorevole del gruppo delle Autonomie e della senatrice Gelmini, quest’ultima a titolo personale.
Prossimo passo dibattito in Aula
Mariastella Gelmini, vicepresidente di Azione e ex forzista, ha sorpreso tutti votando a favore dell’autonomia differenziata. Afferma che è una scelta personale, coerenza con la proposta presentata quando era ministra nella passata legislatura. Rimarca, tuttavia, la sua appartenenza al partito di Carlo Calenda, contrario al “federalismo à la carte” proposto dalla Lega. Il primo passaggio parlamentare ha visto il Ddl ottenere il via libera con 13 voti a favore, 6 contrari e un astenuto come detto. Ma Calderoli è consapevole che il percorso è ancora lungo ma enfatizza l’ascolto delle opposizioni nel corso della discussione in commissione. Le reazioni non si fanno attendere: Andrea Giorgis, capogruppo dem in commissione, critica l’autonomia differenziata, affermando che aumenta le diseguaglianze nel Paese. Le opposizioni, in particolare i grillini e la sinistra, temono un’Italia spezzatino e avvertono sulle possibili conseguenze.
Per la Lega, invece, è una vittoria tracciata e sicura. Il prossimo passo sarà il dibattito in Aula, che verrà calendarizzato dalla conferenza dei capigruppo di Palazzo Madama. La strada della Lega sembra delinearsi, mentre le opposizioni continuano a esprimere dubbi e preoccupazioni sulla direzione che potrebbe prendere l’autonomia differenziata nel contesto italiano.