Russia, per la prima volta spese militari superano spese sociali

Russia, per la prima volta spese militari superano spese sociali
Vladimir Putin
23 novembre 2023

La legge di bilancio russa con una spesa per il comparto militare record ha superato tutte le fasi di approvazione alla Duma di Stato. Il 17 novembre i deputati russi hanno sostenuto il disegno di legge in terza lettura. Prima dell’adozione definitiva, è rimasta una formalità: la firma di Vladimir Putin (il Consiglio della Federazione ha approvato il 22 novembre). Successivamente, il disegno di legge entrerà in vigore e segnerà una nuova pagina nella storia russa moderna: nel 2024, la spesa militare supererà per la prima volta la spesa nella sfera sociale. Un momento epocale nella storia non soltanto della Russia moderna, ma anche rispetto al passato sovietico.

In seconda lettura, deputati e funzionari governativi hanno introdotto più di 900 emendamenti al disegno di legge finanziaria, 768 dei quali sono stati adottati. La maggior parte dei fondi è stata ridistribuita nella sezione “Difesa nazionale”: la sua parte aperta è aumentata di 725 miliardi di rubli (7,52 miliardi di euro circa). La seconda voce in termini di volume della ridistribuzione era “Economia nazionale”. Una parte significativa di questi fondi sarà utilizzata per risanare le regioni ucraine annesse di recente. Inizialmente si prevedeva di stanziare 232,9 miliardi di rubli per il programma statale per il ripristino delle regioni annesse di Donetsk, Lugansk, Kherson e Zaporozhzhia nel 2024. Le modifiche prevedono un aumento di questo programma di diverse decine di miliardi di rubli grazie alla ridistribuzione della parte di spese “top secret”.

 Il governo ha anche parzialmente aumentato i sussidi alle società controllate dallo Stato. Ad esempio, i finanziamenti per i trasportatori di prodotti agricoli e alimentari aumenteranno da 8 a 11 miliardi di rubli. Ma aumenta soprattutto il segreto sulle spese decise che rimarrà comunque sulla quota del 2024 sarà al 27% contro poco più del 19 e del 15% nel 2022 e nel 2021, rispettivamente.

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