L’Indagine annuale sulla qualità della vita condotta dal Sole 24 Ore ha rivelato Udine come la migliore città italiana dove vivere, seguita da Bologna e Trento. Tuttavia, Foggia si colloca in ultima posizione e Roma scivola al 35º posto, perdendo quattro gradini rispetto all’anno precedente. È la prima volta che la provincia di Udine si aggiudica il primo posto nella qualità della vita, un risultato storico considerando che è stata nella top ten solo tre volte dal 1990. Bologna, vincitrice dell’edizione 2022 e leader nella categoria “Demografia, salute e società” grazie ai suoi elevati livelli di istruzione, si conferma al secondo posto, seguita da Trento, già vincitrice di altri riconoscimenti.
La città di Bergamo, capofila della cultura insieme a Brescia, sale al quinto posto della graduatoria, guadagnando il primato nella categoria “Ambiente e servizi”. Modena si posiziona al settimo posto, ritornando nella top ten dopo due precedenti presenze. La provincia di Aosta si conferma nella parte alta della classifica, al quarto posto. Milano, stabile rispetto all’anno precedente, rimane in cima alla categoria “Affari e lavoro”, mentre Firenze, dopo aver raggiunto il podio nel 2022, si posiziona al sesto posto.
Monza e Brianza balza di 14 posizioni conquistando il primato nella categoria “Ricchezza e consumi”, mentre Verona chiude la top ten, preceduta da Trieste e Bolzano, scese rispettivamente al dodicesimo e tredicesimo posto. La concentrazione delle regioni meridionali nella seconda metà della classifica è evidente, con l’eccezione di Cagliari che raggiunge il 23º posto. Foggia, invece, dopo dodici anni, si posiziona al 107º posto, chiudendo la graduatoria. La fotografia scattata da questa edizione della ricerca mostra una crescente divisione nel Paese, sia in termini di PIL pro capite che di livelli di istruzione.
La pandemia, le emergenze climatiche e le tensioni internazionali hanno ampliato il divario tra le regioni più e meno vivibili. L’indagine si basa su 90 indicatori statistici aggiornati al 2022 e 2023, tra cui l’indice dei progetti finanziati dal Pnrr, la solitudine, le farmacie, le famiglie con un Isee inferiore a 7.000 euro, il gender pay gap, il consumo di farmaci contro l’obesità e l’aumento delle temperature. Dieci indici sintetici aggregano diversi parametri, inclusi la qualità della vita per diverse fasce di età e gruppi demografici, l’ecosistema urbano e l’indice di sportività.