La Federal Reserve conferma i tassi sui fondi federali nella fascia compresa tra il 5,25% e il 5,50%, marcando un livello che non si registrava da oltre due decenni. Questa è la terza riunione consecutiva in cui l’obiettivo dei tassi rimane invariato, ma ciò che ha attirato maggiormente l’attenzione è stata la nota di cautela riguardo a futuri rialzi. Jerome Powell, presidente della Fed, ha sottolineato che ulteriori aumenti dei tassi sono ora considerati come possibili, ma non necessari. “Siamo probabilmente al picco, o vicino, per questo ciclo restrittivo”, ha dichiarato Powell. Tale prospettiva contrasta con le previsioni precedenti, dando l’idea che la Fed potrebbe essere prossima a porre fine al trend rialzista.
L’economia, secondo quanto riportato nel comunicato ufficiale, ha subito un rallentamento rispetto al dinamico terzo trimestre, in cui il PIL ha registrato un impressionante aumento del 4,9% su base annua, equivalente al 1,3% su base trimestrale. L’inflazione, nonostante mostri segni di rallentamento, è comunque considerata “elevata” e il suo futuro rimane incerto. Powell ha ammonito che non è certo che l’inflazione continuerà a diminuire, mantenendo viva l’incertezza sulla direzione futura dei prezzi.
“Abbiamo ancora strada da fare”
La prudenza è la parola d’ordine del Comitato di politica monetaria, che sottolinea la necessità di procedere con attenzione. Powell ha affermato: “Abbiamo ancora strada da fare. Non cantiamo vittoria. Sarebbe prematuro”. La Fed sembra orientata a accelerare la normalizzazione dei tassi, come indicato dai “dots”, ossia le proiezioni dei governatori sulla politica dei tassi. Tuttavia, le previsioni indicano una riduzione più graduale dei tassi nei prossimi anni, allontanandosi gradualmente dal “tasso terminale”. Le proiezioni sull’inflazione indicano un ritorno graduale verso l’obiettivo del 2%, con previsioni che vedono l’indice PCE ridursi dal 2,8% di fine anno al 2% entro il 2026. Tuttavia, Powell ha precisato che il percorso per raggiungere questa stabilità richiederà tempo.
Nel contesto delle proiezioni macroeconomiche, le stime sulla crescita del PIL mostrano un leggero aumento, con previsioni che indicano un +2,6% quest’anno, seguito da +1,4% nel 2024, 1,8% nel 2025 e 1,9% nel 2026. Powell, tuttavia, ha espresso cautela affermando che c’è “una possibilità significativa di avere una recessione l’anno prossimo”. L’annuncio della Fed enfatizza l’approccio cauto della banca centrale verso l’andamento economico, riflettendo una visione incerta e prudente per il futuro dell’economia statunitense. Le dichiarazioni di Powell evidenziano la complessità del panorama finanziario, lasciando intravedere un futuro incerto, soggetto a diverse variabili e richiedente una valutazione costante e attenta da parte della Federal Reserve.