Fnsi e Odg al Senato contro legge “bavaglio”, maggioranza tira dritto

Fnsi e Odg al Senato contro legge “bavaglio”, maggioranza tira dritto
16 gennaio 2024

M5s e Pd presenteranno emendamenti soppressivi della norma inserita nella legge di delegazione europea 2022/2023 che prevede il divieto per i giornalisti di pubblicare, anche per estratti, le ordinanze di custodia cautelare. Il termine in commissione Politiche Ue del Senato scadrà domani alle 16 ma la maggioranza non sembra intenzionata a tornare indietro rispetto alla disposizione inserita durante l’esame alla Camera attraverso l’approvazione dell’emendamento firmato dal deputato di Azione Enrico Costa. “Puntiamo ad approvare il testo così come è arrivato da Montecitorio”, spiega il relatore Domenico Matera (Fdi).

Oggi in commissione sono stati ascoltati la Federazione Nazionale Stampa Italiana e l’Ordine dei giornalisti che già in occasione della conferenza stampa di inizio anno della presidente del Consiglio Giorgia Meloni avevano espresso tutta la loro preoccupazione. “La posta in gioco – affermano il presidente Fnsi Vittorio Di Trapani e la segretaria generale Alessandra Costante – non è tra una notizia e il suo occultamento. La vera posta in gioco è tra il dare una notizia oggettiva, proveniente da un organo terzo, quale è il giudice, attraverso la pubblicabilità dell’ordinanza di custodia cautelare e il darla attraverso una esegesi o un sunto del giornalista che può risultare parziale, incompleto, non oggettivo”.

“Il divieto di pubblicazione, anche solo di estratti, dell’ordinanza di custodia cautelare – insistono – non ha nulla a che vedere con il rafforzamento del principio di presunzione di non colpevolezza ma è fortemente limitativo del diritto di informare e di essere informati riducendo così l’ampiezza e la forza degli articoli 21 e 27 della Costituzione. Ad aggravare non poco lo scenario c’è il combinato disposto tra questo tentativo di riforma e quanto previsto dal ddl a prima firma del senatore di Fdi Balboni che aumenta in maniera sproporzionata e non conforme al dettato costituzionale e convenzionale le sanzioni per i giornalisti in materia di diffamazione”.

“Dietro a tutto – prosegue Fnsi – ciò sembra esserci un preciso disegno” che “fa calare il sipario sull’informazione impoverendo la qualità democratica del nostro paese”. La Federazione esprime “le più forti preoccupazioni verso questo e altri tentativi di riforma che vedono nella libertà di informazione un pericolo da arginare e non un bene pubblico da tutelare. Difendere la libertà di stampa non è una battaglia di categoria ma a tutela della democrazia”.

Per il presidente dell’Ordine dei giornalisti, Carlo Bartoli, “l’emendamento Costa non risponde ai dettami della Direttiva europea 2016/343 sulla presunzione di innocenza ed è anche in contrasto con al giurisprudenza consolidata della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo (CEDU). La direttiva UE stabilisce la necessità di rispettare il principio di presunzione di innocenza ma non si occupa di limitare la pubblicazione di atti di indagine, al contrario sottolinea la necessità di salvaguardare la libertà di stampa. Anche la CEDU ha più volte stabilito che l’interesse della collettività ad essere informata non contrasta con la tutela delle indagini e della reputazione delle persone. L’emendamento rischia quindi di essere inefficace a fronte delle determinazioni della Corte Europea”.

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