Autonomia, il Senato approva il ddl Calderoli. La maggioranza esulta

Autonomia, il Senato approva il ddl Calderoli. La maggioranza esulta
Roberto Calderoli
23 gennaio 2024

Nell’odierna sessione del Senato, il disegno di legge di iniziativa governativa sull’attuazione dell’autonomia differenziata delle Regioni a statuto ordinario è stato approvato con un voto favorevole di 110, 64 contrari e 3 astenuti. Il provvedimento, collegato alla manovra, è stato presentato dal ministro per gli Affari regionali, Roberto Calderoli della Lega, e, dopo la prima lettura a Palazzo Madama, sarà ora sottoposto all’esame della Camera dei deputati.

Il disegno di legge ha suscitato un dibattito in Aula, evidenziando opinioni divergenti sulla questione dell’autonomia differenziata. La Lega e altri sostenitori del provvedimento ritengono che rappresenti un passo significativo verso un Paese più moderno ed efficiente, rispettando la volontà popolare espressa attraverso voti a favore nel centrodestra, dai referendum in Lombardia e Veneto e dalle richieste di altre regioni italiane, tra cui l’Emilia-Romagna. Il ministro per gli Affari regionali e l’autonomia, Roberto Calderoli, ha esultato per l’approvazione, definendola “un ulteriore passo avanti verso un risultato storico, importantissimo e atteso da troppo tempo”. Ha sottolineato la sua risposta alle richieste di autonomia provenienti da numerose regioni a statuto ordinario, in pratica per il ministro.

Il vicepremier e ministro Matteo Salvini ha commentato che l’approvazione del Ddl sull’autonomia è “un passo importante verso un Paese più moderno ed efficiente, nel rispetto della volontà popolare”. Tuttavia, non tutti condividono l’entusiasmo per la riforma. Il responsabile Sud della segreteria Pd, Marco Sarracino, ha dichiarato che è “un giorno triste per l’Italia” e ha promesso che il Partito Democratico continuerà a battersi contro il disegno di legge, difendendo l’unità e la coesione del Paese. Per Forza Italia, invece, la riforma delle autonomie è vista come un passo necessario nella vita della Repubblica. Il capogruppo di Forza Italia al Senato, Maurizio Gasparri, ha dichiarato che le Regioni, costituite nel 1970, fanno parte della Costituzione dal ’48, e le riforme delle autonomie sono essenziali per garantire opportunità uniformi su tutto il territorio nazionale.

 

 

Luca Zaia, presidente della Regione del Veneto, ha accolto con favore il voto, affermando che rappresenta una pietra miliare verso un traguardo di rinascita per l’intero Paese. Ha sottolineato che il successo di questo passaggio parlamentare apre la strada a un progresso benefico per tutte le realtà territoriali, inclusi quelli che richiedono particolare attenzione solidale. La senatrice di Azione, Mariastella Gelmini, ha annunciato il suo voto favorevole al disegno di legge, sottolineando la coerenza con il suo sostegno all’impianto regolatorio del provvedimento fin dal governo Draghi. Ha affermato che la sua posizione rimane invariata, anche passando dalla maggioranza all’opposizione.

“La legge sull’autonomia differenziata è una bandierina elettorale che il governo Meloni porta avanti ostinatamente a discapito dei cittadini del Sud – ha detto la senatrice del Movimento 5 Stelle, Sabrina Licheri -. Un provvedimento, quello del senatore Calderoli, che non farà altro che normalizzare le disuguaglianze economiche e sociali tra Regioni, con conseguenze gravissime per quanto riguarda la Sanità e l`Istruzione, soprattutto per il Meridione. Ma per il Movimento 5 Stelle non può esserci alcun progetto di autonomia differenziata se il prezzo da pagare è quello di creare cittadini di serie A e di serie B e, soprattutto, se a rischio ci sono i Livelli essenziali delle prestazioni (Lep), che invece vanno garantiti in modo omogeneo su tutto il territorio nazionale”.

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