La madre di Navalny: “Mi hanno mostrato il corpo di mio figlio, ma non me lo danno”

La madre di Navalny: “Mi hanno mostrato il corpo di mio figlio, ma non me lo danno”
Lyudmila Navalnaya
22 febbraio 2024

Lyudmila Navalnaya, madre di Alexey Navalny, ha reso pubblica una dichiarazione sconvolgente, affermando di aver visto il corpo del figlio ma che le autorità si stanno rifiutando di consegnarlo alla famiglia, a meno che non accettino condizioni inaccettabili. Nel video diffuso dalla madre di Navalny, si evidenzia il suo rifiuto di partecipare a un funerale segreto in un luogo nascosto. “Vogliono portarmi in fondo a un cimitero, a una tomba appena scavata e dirmi: qui c’è tuo figlio. Io non sono d’accordo”, ha dichiarato Lyudmila Navalnaya, denunciando ricatti e minacce. “Guardandomi negli occhi, hanno detto che se non acconsento a un funerale segreto, faranno qualcosa con il corpo di mio figlio”, ha aggiunto la madre di Navalny in un video pubblicato su X. “Gli investigatori hanno detto che la causa della morte è nota e che hanno tutti i documenti medici e legali”.

Secondo il rapporto medico mostrato alla madre, Navalny è morto per “cause naturali”, ha riferito su X da Kira Yarmysh, la portavoce dell’oppositore russo. Nel video, Lyudmila racconta il suo trattamento da parte delle autorità russe, sottolineando di essere stata lasciata sola per quasi un giorno nell’edificio del comitato investigativo della città di Salekhar, senza alcuna assistenza legale. Ha anche riferito di essere stata portata all’obitorio dove le è stato mostrato il corpo di suo figlio, ma non le è stato permesso di riportarlo a casa. Le autorità, secondo Lyudmila, stanno ponendo condizioni indebite, costringendola ad accettare un funerale segreto senza cerimonia. Ha espresso la sua ferma volontà di poter dire addio a suo figlio in modo adeguato, permettendo a coloro che lo amavano di rendere omaggio alla sua memoria. La madre di Navalny ha registrato il video dopo aver ricevuto minacce e ricatti, evidenziando la sua determinazione nel far rispettare la legge e nel ricevere il corpo di suo figlio senza compromessi. 

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Intanto, il portavoce di Alexey Navalny, Kira Yarmish, ha reagito alle parole di Dmitri Medvedev, ex presidente russo, che ha criticato Navalny dopo la sua morte. “Non ci sono più aggettivi per definire Medvedev, ma registreremo comunque ogni sua parola. Non ne dimenticheremo nemmeno una. E poi chiederemo ragione per ciascuna di esse”. Lo ha detto Kira Yarmish, portavoce del defunto Aleksey Navalny, su X, postando un video dove Dmitri Medvedev, ex presidente russo e numero due al consiglio di sicurezza, affermava: “In russo si dice che di un morto, o si dice bene oppure non si dice niente. Io non posso dire niente di buono su di lui. Ora ne state parlando. Guardate il volto sorridente e felice della vedova di Navalny (Yulia Navalnaya); sembra che abbia aspettato questo evento per tutti questi anni per svelare la sua vita politica. E questo lo ha già detto”. Il tutto a fronte di un’alzata di toni generale in merito al caso.

 

Alzata di toni

 

Il presidente americano Joe Biden ha definito il presidente russo Vladimir Putin un “pazzo bastardo” durante un incontro a San Francisco (California) con i donatori del Partito Democratico, un`affermazione “vergognosa” secondo il Cremlino. Biden ha usato le tre lettere “SOB”, una scorciatoia per “son of a bitch”. “È chiaro che il signor Biden, a beneficio degli interessi politici nazionali, mostra un comportamento nello stile di un cowboy di Hollywood” ha replicato il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov. Il decesso di Navalny intanto continua a rimanere senza un cadavere. La madre dell’oppositore, Lyudmila Navalnaya lo ha chiesto in un appello in video al capo del Cremlino, senza risposta. In base alle ultime indiscrezioni pubblicate da Times, l’attivista per i diritti umani e fondatore dell’ong Gulag.net, Vladimir Osechkin, ritiene che l’oppositore russo sarebbe stato messo a tacere per sempre con un colpo sferrato all’altezza per cuore. Colpo descritto come una tecnica del vecchio Kgb.

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Cosa rappresenta il colpo al cuore

 

In realtà il colpo al cuore può essere parte di diverse tecniche di combattimento e appartenere anche all’antica lotta russa “con i pugni”, già utilizzata per addestrare l’esercito pre rivoluzionario. Un sito russo specializzato nella boxe riporta: “Uno dei colpi da KO più efficaci è il pugno al cuore. Tuttavia, questa tecnica può comportare conseguenze considerevoli, vale a dire una contusione cardiaca, una lesione in cui il disturbo dell’organo si manifesta solo dopo un certo periodo di tempo. Tuttavia, la diagnosi di tale danno cardiaco richiede un esame approfondito e lungo. E importante consultare uno specialista se si soffre di un danno cardiaco. Dopotutto, una persona potrebbe subire lesioni che potrebbero portare alla morte.

Il cuore è responsabile della circolazione del sangue in tutto il corpo. Insieme ad esso, i nutrienti e l’ossigeno entrano in tutti i tessuti e gli organi. Secondo le statistiche, il 70% delle varie lesioni al torace porta a una contusione cardiaca. La gravità della lesione dipende dalla forza del `corsetto` muscolare”. Navalny è morto venerdì in un campo di prigionia artico di Kharp nell’Okrug autonomo di Yamalo-Nenets, all’età di 47 anni, ma è diventato subito chiaro che non c’era certezza su dove fosse custodito il corpo. Ieri la madre Lyudmila insieme con un avvocato è giunta sul posto alla ricerca della salma del figlio, senza poterla vedere e girando a vuoto.

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