Decaro, spunta una foto con la sorella del boss Capriati. Meloni: Piantedosi corretto

Decaro, spunta una foto con la sorella del boss Capriati. Meloni: Piantedosi corretto
Antonio Decaro e Michele Emiliano
25 marzo 2024

La tempesta attorno a Michele Emiliano e Antonio Decaro continua a imperversare, alimentata dalle recenti dichiarazioni del governatore della Puglia riguardanti un episodio che coinvolgerebbe l’attuale sindaco di Bari in una situazione controversa legata alla famiglia di un noto boss locale. Le affermazioni del Governatore pugliese hanno gettato luce su un presunto incontro avvenuto tra lui e il sindaco Decaro presso la residenza della sorella del famigerato boss Antonio Capriati. Decaro ha prontamente respinto queste accuse, negando categoricamente la versione fornita dall’ex magistrato riguardo alla presunta riunione con Emanuella Capriati, sorella di Tonino, figura di spicco del sottobosco criminale di Bari Vecchia.

 

A mettere benzina sul fuoco, la pubblicazione su Il Giornale di una foto compromettente che ritrae Decaro insieme a Elizabeth Capriati, una delle sorelle dell’influente esponente della malavita locale. La foto, originariamente postata su Facebook, è stata accompagnata dal commento del profilo di Vincent Capriati: “Roba nostra”, secondo quanto riportato dal quotidiano diretto da Alessandro Sallusti. L’emergere di questa immagine ha scatenato una tempesta politica senza precedenti. Tommaso Foti, capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, ha sollevato dubbi sulla presunta connessione tra Decaro e la famiglia Capriati, postando la foto incriminata sul social X e interrogando la veridicità dei fatti.

 

 

Le reazioni

 

Le reazioni non si sono fatte attendere. La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha condannato fermamente le accuse rivolte al ministro dell’Interno Piantedosi, ritenendole vergognose e sottolineando la correttezza delle azioni del ministro stesso. “Penso che le accuse rivolte al ministro Piantedosi siano francamente vergognose, penso che il ministro Piantedosi abbia agito correttamente – ha detto Meloni -. Le accuse di utilizzare politicamente questi strumenti li rinvio al mittente. Noi non abbiamo fatto alcuna forzatura, avremmo fatto una forzatura se non avessimo disposto un accesso ispettivo che, sarebbe stato disposto nella stessa condizione, per qualsiasi altro Comune italiano”.

Anche Matteo Renzi, leader di Italia Viva, ha detto la sua, sottolineando il caos istituzionale tra il Viminale e la città di Bari guidata da Decaro. Renzi ha elogiato le capacità amministrative di Decaro, ma ha criticato aspramente Michele Emiliano, definendolo il simbolo di un approccio politico opposto al suo, e ha esaltato la decisione di Italia Viva di non sostenere il governo di Emiliano, ribadendo il concetto di serietà del proprio partito.

“Dalla vicenda di Bari sta emergendo un quadro sempre più preoccupante – ha affermato il presidente di Noi Moderati Maurizio Lupi -. E` interesse di tutti fare chiarezza su eventuali collusioni tra politica e criminalità organizzata, per questo chiediamo alla Commissione Antimafia di convocare sia Michele Emiliano sia Antonio Decaro. Siamo da sempre garantisti e contrari ad ogni linciaggio mediatico e proprio per questo invitiamo il Governatore della Puglia, peraltro ex Pm, ed il sindaco di Bari a chiarire la propria posizione in sede istituzionale. Una richiesta che dovrebbe essere condivisa anche dalle opposizioni, che sembrano professare i principi della legalità a giorni alterni”. 

Il Pd, per bocca del senatore, Walter Verini, derubrica “Emiliano da sempre un personaggio che usa iperboli e frasi a effetto” quindi, “non c`è nessun caso Decaro”. “Il fatto in sé è stato smentito, la nostra interpretazione è che Emiliano abbia voluto parlare di un episodio per evidenziare in modo pittoresco come Decaro avesse proseguito con grandi risultati l`impegno contro le mafie – ha dichiarato Verini -. Questo era il senso delle parole di Emiliano, pronunciate davanti a migliaia di persone che hanno reagito a un attacco politico molto chiaro della destra”.

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