Il panorama politico italiano è stato scosso da una serie di eventi che hanno acceso i riflettori sulla giustizia, la politica e il delicato equilibrio tra potere e responsabilità. L’ultimo, l’arresto del governatore della Liguria, Giovanni Toti, per accuse di corruzione. In questo contesto, il Ministro della Difesa, Guido Crosetto, è intervenuto con un lungo post su X, gettando ulteriore luce su una situazione già intensamente dibattuta.
Nel suo intervento, Crosetto ha richiamato alla memoria la vicenda che coinvolse il suo collega di governo Raffaele Fitto, evidenziando analogie e mettendo in dubbio l’equità del trattamento riservato a Toti. “Mi dispiace usare questa frase ma lo farò ugualmente: lo avevo predetto con largo anticipo”, ha dichiarato il ministro, esprimendo preoccupazione per il possibile pregiudizio nei confronti di figure pubbliche senza un’adeguata base di prove. Il fulcro del suo discorso è stato il timore che la giustizia possa essere strumentalizzata per fini politici, mettendo a rischio la libertà individuale senza un reale fondamento di colpevolezza.
Crosetto ha sollevato interrogativi sulla tempistica dell’arresto, avvenuto alle 3 del mattino in un hotel, e sulla solidità delle accuse mosse contro Toti, evidenziando la regolare denuncia dei finanziamenti alla sua campagna elettorale. Crosetto ha sottolineato anche la necessità che sia la Procura a dimostrare le proprie tesi e non agli accusati a provare la propria innocenza, richiamando l’attenzione sul principio fondamentale della presunzione di innocenza. Ha inoltre evidenziato il rischio di una pericolosa deriva, dove le misure cautelari vengono utilizzate non per prevenire reati gravi o proteggere la società, ma per fini politici o mediatici.
Il lungo post su X di Crosetto
Il ministro della Difesa Guido Crosetto interviene sulla vicenda Ligure che ha investito il governatore Giovanni Toti. Crosetto ricorda la vicenda che riguardò il collega di governo Raffaele Fitto e afferma di ritenere che anche per Toti finirà nello stesso modo. Poi l’affondo: il Pm “arriva dalla stessa Procura che colpì Fitto” e “non vorrei che prevalesse la volontà di dimostrare che alcune persone possono, in ogni momento, senza alcun problema né rischio, privare chiunque della propria libertà. Con la logica usata per Toti (a cui non viene contestato alcun vantaggio personale e privato) possono arrestare la quasi totalità dei Sindaci, dei Presidenti di Regione, dei Dirigenti Pubblici. Suppongo potrebbero anche arrestare la maggior parte dei magistrati”. “Mi dispiace usare questa frase ma lo farò ugualmente: lo avevo predetto con largo anticipo”.
“So perfettamente che non dovrei prendere posizione pubblica su un tema che non mi riguarda, che questo tweet sarà criticato e attaccato e che già sono abbastanza inviso a una parte della magistratura, ma non ne posso fare a meno. Scrivo ciò che scriverei, su analoghi fatti, se riguardassero un Governatore del csx e lo scrivo parlando a titolo personale e non interpretando una posizione del Governo né di Fdi. Come Guido Crosetto mi sento di dover dire ciò che penso.
Toti è stato arrestato per corruzione. Alle 3 del mattino mentre era in una stanza di albergo. Gli contestano finanziamenti alla sua campagna elettorale, regolarmente denunciati. Ma ottenuti, secondo loro, illegalmente, in cambio di ‘favori’. Tipo: ‘accelerare’ una pratica ferma da anni. Ricordo inchieste simili.
La più grave ed eclatante riguardò Fitto. Assolto da ogni accusa. Perché erano tutte false. Dopo anni di inferno”, scrive il ministro.
“Sarà così anche in questo caso? A me sembra di sì, avendo letto le carte pubbliche e vedendo che il Pm arriva dalla stessa Procura che colpì Fitto. Ciò detto vorrei far notare che sta alla Procura provare le proprie tesi e non a lui la sua innocenza, perché lo è fino a quando un tribunale non lo avrà condannato definitivamente. Da ciò che ho letto nelle carte della stessa Procura invece ho l`impressione che ci sia, in questa vicenda, scarso interesse di ricerca della verità. Non vorrei che prevalesse la volontà di dimostrare che alcune persone possono, in ogni momento, senza alcun problema né rischio, privare chiunque della propria libertà. Con la logica usata per Toti (a cui non viene contestato alcun vantaggio personale e privato) possono arrestare la quasi totalità dei Sindaci, dei Presidenti di Regione, dei Dirigenti Pubblici”, sottolinea.
“Suppongo potrebbero anche arrestare la maggior parte dei magistrati. La carcerazione preventiva non nasce come strumento di intimidazione o per aumentare l`audience di un`inchiesta. Nasce per impedire la reiterazione di reati gravi, la fuga o l`inquinamento delle prove. Non è questo il caso, tanto più che sono passati 5 mesi dalla richiesta di misure cautelari alla loro esecuzione e che, come ha dichiarato lo stesso Procuratore, l`accertamento dei fatti risale a oltre un anno fa. Se quindi la misura cautelare non trova giustificazione proprio nei tempi stessi di cui ci ha informati la Procura, perché è stata voluta e attuata in questi modi ed in questi tempi? Perché c`erano le elezioni, è stata la risposta. Ma Toti non è candidato a queste elezioni”, conclude il ministro.