Norvegia, Irlanda e Spagna, con evidente coordinamento implicito, hanno annunciato oggi, per il 28 maggio, il riconoscimento dello Stato palestinese, scatenando una reazione prevedibile di Tel Aviv che ha richiamato i propri diplomatici da Dublino e Oslo e ha fatto dire al ministro degli Esteri Israel Katz: “Israele non lascerà passare tutto questo sotto silenzio”, definendo la mossa una “parata di stupidità”: “Irlanda e Norvegia intendono lanciare oggi un messaggio ai palestinesi e al mondo intero: il terrorismo paga. Il passo distorto di questi Stati è un affronto alle vittime del 7 ottobre”, ha affermato. “Ciò danneggia anche gli sforzi per riportare indietro i 128 ostaggi”.
Il leader dell’Autorità Palestinese Abu Mazen ha accolto con favore il riconoscimento, affermando che la decisione sancirà “il diritto del suo popolo all`autodeterminazione” e sosterrà gli sforzi per realizzare una soluzione a due Stati con Israele. Anche il movimento estremista palestinese Hamas ha esultato chiedendo “la creazione di uno stato palestinese indipendente con Gerusalemme come capitale”. Di segno decisamente opposto la reazione del ministro delle Finanze israeliano Bezalel Smotrich, leader di estrema destra: ha chiesto al governo di autorizzare 10.000 nuove case di coloni in risposta all`annuncio. E nel frattempo si annuncia la pubblicazione di nuove immagini che mostrano il rapimento da parte di Hamas di 5 donne soldato il 7 ottobre (Liri Albag, Karina Ariev, Agam Berger, Daniella Gilboa, Naama Levy), in un video che uscirà stasera.
La Norvegia
Israele è quindi molto critico nei confronti del riconoscimento della Palestina da parte della Norvegia e ha annunciato il richiamo in patria dei propri diplomatici, ambasciatore in primis, da Oslo. “Ne prenderemo atto. Questo è un governo con il quale abbiamo molti disaccordi. Ciò su cui siamo d’accordo è condannare il crudele attacco di Hamas del 7 ottobre”, ha dichiarato il primo ministro norvegese Jonas Gahr Store ai media locali. E aggiunge che a Oslo è chiaro che Israele ha il diritto di difendersi in linea con il diritto internazionale. “Ma questo governo israeliano rifiuta il diritto dei palestinesi ad un proprio Stato e ha voci che parlano di soluzioni molto pericolose. Non siamo d’accordo con questo”, dice Store. Dal 28 maggio “la Norvegia considererà la Palestina uno Stato indipendente, con tutti i diritti e i doveri che ciò comporta”, afferma Store. “La delimitazione territoriale tra lo Stato di Palestina e lo Stato di Israele dovrebbe basarsi sui confini del 4 giugno 1967”, dice.
La Spagna
Anche il premier spagnolo Pedro Sanchez ha annunciato il riconoscimento da parte della Spagna dello Stato palestinese con i confini precedenti alla Guerra dei Sei Giorni (1967 appunto), compresi i territori occupati da Israele dopo questo conflitto, sotto la guida dell’Autorità Nazionale Palestinese e con sede a Ramallah, Cisgiordania. In questo modo la Spagna – come la Norvegia – si libera, almeno sulla carta, del problema di includere nel riconoscimento il potere di Hamas su Gaza. Sanchez ha annunciato che il 28 maggio la Spagna approverà questo riconoscimento in Consiglio dei ministri.
Il premier spagnolo ha accusato il collega israeliano Benjamin Netanyahu di “continuare la distruzione di Gaza” e ha rimproverato Francia e Stati Uniti di ridurre la loro presenza nel Sahel, dando così spazio a un controllo da parte di Russia e Cina sul territorio. Ha ricordato che la Spagna è un “popolo pacifista”, come a suo dire dimostrano i giovani universitari o come dimostrano i cittadini che allora rifiutarono la guerra in Iraq. Infine, Sanchez ha scelto la data odierna per fare il suo annuncio in concomitanza con altri paesi europei – Irlanda e Norvegia – e non fare il passo da solo. La misura ha alto valore simbolico ma non prospetta concreti effetti.
L’Irlanda
“È la cosa giusta da fare”. Secondo il primo ministro irlandese Simon Harris questo è un giorno importante per la Palestina. Il riconoscimento dello Stato intende contribuire alla soluzione necessaria per la pace in Medio Oriente. “Riconosciamo lo Stato di Palestina”, afferma Harris. E l’annuncio di oggi ha un forte valore politico e simbolico, aggiunge, ed è l’unica via credibile verso la pace tra Israele e Palestina. Arriva in un momento buio per i palestinesi di Gaza, che stanno sperimentando “le più spaventose difficoltà e sofferenze”.
Altri Paesi Ue
La Svezia ha riconosciuto ufficialmente lo Stato di Palestina nel 2014, diventando il primo membro dell’UE nell’Europa occidentale a riconoscere lo Stato palestinese. Altri stati membri dell’UE che hanno già riconosciuto lo Stato palestinese, ma che hanno fatto il passo prima di aderire all’UE, sono Bulgaria, Cipro, Repubblica Ceca, Slovacchia, Ungheria, Malta, Polonia e Romania.