Tajani: l’Italia pronta a riconoscere lo Stato di Palestina, ma con condizioni

Tajani: l’Italia pronta a riconoscere lo Stato di Palestina, ma con condizioni
Antonio Tajani
29 maggio 2024

Anche l’Italia apre al riconoscimento della Palestina come Stato. Ma a determinate condizioni, ha precisato Antonio Tajani. “Noi siamo favorevoli al riconoscimento della Palestina – afferma il ministro degli Esteri – ma deve avvenire quando ci sarà già un territorio unificato e chiaro con un mutuo riconoscimento Israele che riconosce la Palestina e la Palestina che riconosce Israele: due popoli, due Stati”.

In sostanza, “siamo favorevoli ad un percorso che, finita la guerra, possa anche prevedere una presenza delle Nazioni Unite che aiuti alla formazione di uno Stato che unifichi Gaza e la Cisgiordania. Se dovesse esserci la necessità di una missione dell`Onu a guida araba siamo disposti ad inviare anche i nostri militari”. Tajani ha commentato così, in sostanza, la richiesta del presidente turco, Recep Tayyp Erdogan, alla premier Meloni di riconoscere la Palestina.

La questione del riconoscimento della Palestina è radicata in una lunga storia di conflitti e negoziati. Dopo la fine del mandato britannico in Palestina e la successiva creazione dello Stato di Israele nel 1948, la regione ha vissuto decenni di tensioni e guerre. La risoluzione 181 dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, adottata nel 1947, propose la divisione della Palestina in uno Stato ebraico e uno Stato arabo, ma questa soluzione non fu mai pienamente realizzata. Molti paesi hanno espresso il loro sostegno al riconoscimento della Palestina come uno stato indipendente. In questi giorni, ad esempio, Spagna, Norvegia e Irlanda hanno formalizzato il riconoscimento dello Stato di Palestina.

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Questo rappresenta un passo importante per la Palestina nel suo cammino verso il riconoscimento globale. Attualmente, inoltre, circa il 70% dei membri delle Nazioni Unite riconosce lo Stato di Palestina. Tuttavia, alcuni degli attori principali sulla scena internazionale, tra cui gli Stati Uniti e gran parte dell’Unione Europea, non hanno ancora concesso il riconoscimento ufficiale. Alcuni paesi, come Stati Uniti, Canada, Giappone, Corea del Sud, Australia e Nuova Zelanda, mantengono relazioni diplomatiche con l’Autorità Nazionale Palestinese senza riconoscere ufficialmente lo Stato di Palestina. La Palestina ha ottenuto lo status di Stato osservatore non membro presso le Nazioni Unite nel 2012, un passo significativo che ha ampliato la sua partecipazione a livello internazionale, pur non garantendole piena sovranità.

Argomentazioni a favore e contro

A favore:

  1. Diritto all’autodeterminazione: I sostenitori del riconoscimento affermano che i palestinesi hanno il diritto all’autodeterminazione e a vivere in uno Stato sovrano e indipendente.
  2. Pace e stabilità: Riconoscere la Palestina potrebbe favorire la pace e la stabilità nella regione, fornendo una base per negoziati più equi con Israele.
  3. Sostegno internazionale: Un ampio riconoscimento internazionale rafforzerebbe la posizione palestinese nei negoziati, bilanciando il potere tra le parti in conflitto.

contro:

  1. Sicurezza di Israele: Gli oppositori temono che il riconoscimento della Palestina possa minacciare la sicurezza di Israele, dato il conflitto in corso e le tensioni con gruppi estremisti.
  2. Assenza di un accordo di pace: Alcuni sostengono che il riconoscimento dovrebbe avvenire solo dopo un accordo di pace negoziato tra Israele e Palestina.
  3. Divisioni internazionali: Il riconoscimento unilaterale della Palestina potrebbe esacerbare le divisioni all’interno della comunità internazionale e complicare ulteriormente la situazione geopolitica.
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Ostacoli e sfide

La strada verso il riconoscimento della Palestina è piena di ostacoli. Internamente, le divisioni tra Fatah e Hamas complicano la formazione di un governo palestinese unito e stabile. Esternamente, la mancanza di consenso tra le grandi potenze mondiali rallenta il processo di riconoscimento. Inoltre, le politiche di espansione degli insediamenti israeliani nei territori occupati rappresentano un ulteriore impedimento alla creazione di uno Stato palestinese contiguo e funzionale.

Prospettive future

Il futuro del riconoscimento della Palestina dipende da una serie di fattori, inclusa la volontà delle parti coinvolte di riprendere i negoziati di pace. Iniziative diplomatiche, come quelle intraprese da diversi paesi e organizzazioni internazionali, potrebbero giocare un ruolo cruciale nel facilitare il dialogo. Inoltre, un cambiamento nelle dinamiche politiche interne sia in Israele che in Palestina potrebbe aprire nuove possibilità per un accordo di pace duraturo.

Il riconoscimento della Palestina rimane una questione intricata e profondamente influenzata da fattori storici, politici e legali. Mentre una parte significativa della comunità internazionale ha fatto passi avanti in questa direzione, permangono sfide significative. Un impegno rinnovato per il dialogo e la cooperazione potrebbe essere la chiave per avanzare verso una soluzione pacifica e sostenibile che rispetti i diritti e le aspirazioni di entrambi i popoli. La strada è lunga e complessa, ma il riconoscimento della Palestina potrebbe rappresentare un passo importante verso la pace e la stabilità in una delle regioni più turbolente del mondo.

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