Dopo un tour de force di due mesi per arrivare alla conversione in legge di ben 9 decreti entro la pausa estiva, il Parlamento va in vacanza fino ai primi di settembre. In anticipo di un paio di giorni rispetto al calendario che aveva previsto eventuali sedute fino a venerdì 9 agosto, la Camera ha chiuso i battenti mercoledì sera, intorno alle 23, dopo l’approvazione tra le polemiche del decreto carceri, il rinvio in commissione della proposta di legge Giachetti sulla liberazione anticipata dei detenuti e la proroga della delega sul codice dello spettacolo. Il Senato aveva fatto le valigie già martedì pomeriggio dopo aver dato l’ok definitivo, con uno sprint di poco più di 24 ore, a ben tre provvedimenti: il decreto infrastrutture, investimenti d’interesse strategico, processo penale e in materia di sport; il decreto materie prime critiche; il Rendiconto generale dello Stato per l’esercizio finanziario 2023 e le Disposizioni per l’assestamento del bilancio dello Stato per l’anno finanziario 2024.
Nomine Rai
Dopo le vacanze, i lavori delle Commissioni riprenderanno lunedì 2 settembre a Montecitorio e martedì 3 a Palazzo Madama, ma si entrerà nel vivo solo la settimana successiva con la votazione in aula per l’elezione dei 4 membri del consiglio di amministrazione Rai di nomina parlamentare (2 alla Camera e 2 al Senato). Al Senato c’è già una data: il 12 settembre, il giorno successivo alla riapertura prevista per l’11 con un ordine del giorno di ratifiche di accordi internazionli. La convocazione tuttavia è da confermare: sulle nomine serve un’intesa all’interno della maggioranza e con le opposizioni (in Vigilanza per il via libera al presidente della Rai serve la maggioranza qualificata dei 2/3) che ieri, unite, hanno alzato la posta chiedendo di procedere alle nomine dei vertici solo dopo la riforma della governance.
L’aula della Camera, invece, riaprirà martedì 10 settembre alle 10 con la discussione generale sul ddl sicurezza e il voto sulle pregiudiziali. Dopo il rinvio ottenuto dall’opposizione, prima di andare in vacanza, è stato votato comunque il mandato ai quattro relatori a riferire in aula al rientro dalle ferie. I tempi d’esame però sono tutt’altro che scontati: il provvedimento di iniziativa governativa (Piantedosi-Nordio-Crosetto), particolarmente caro alla Lega, contiene la stretta sulla cannabis light, criticata non solo dalle opposizioni ma anche dalla Coldiretti – organizzazione solitamente molto ascoltata dal governo – proprio perché mette a rischio migliaia di posti di lavoro. Dopo la sollecitazione arrivata dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, durante la cerimonia del Ventaglio, è stata già fissata per la giornata di martedì 17 settembre alle 12,30 la convocazione del Parlamento in seduta comune per l`elezione di un giudice della Corte costituzionale. Si tratta del sesto scrutinio.
La riforma della legge elettorale
Oltre ai provvedimenti già in calendario, alla ripresa la Camera sarà impegnata in commissione Affari Costituzionali sull’esame della riforma costituzionale che prevede il premierato. Se da un lato si danno già per scontate alcune modifiche del ddl approvato dal Senato, è aperta invece la partita sull’altro tema – enorme – che la madre di tutte le riforme – come ama definirla la premier Giorgia Meloni – si porta dietro: la riforma della legge elettorale. “La sto studiando. Sarà pronta per l’autunno”, ha assicurato la ministra per le riforme istituzionali Elisabetta Casellati. Viaggia più o meno parallela, sempre in prima commissione, un’altra riforma costituzionale, stavolta cavallo di battaglia di Forza Italia: quella sulla separazione delle carriere giudicante e requirente della magistratura.
Tra i temi su cui sarà impegnato il Senato dovrebbe esserci il decreto omnibus varato oggi dal Consiglio dei ministri. Il provvedimento contiene una serie di misure che vanno dall’aumento delle risorse per il credito di imposta per la Zes unica al raddoppio della flat tax sui guadagni maturati all’estero dai miliardari che si trasferiscono in Italia, a misure di sostegno per la ricerca, lo sport dilettantistico fino ai sostegni per il crollo a Scampia. Poi la riforma del codice della strada. Già approvato alla Camera, il testo, che vede l’impegno personale del ministro per le Infrastrutture e i Trasporti, Matteo Salvini, ad “approvarlo nel più breve tempo possibile” sarà probabilmente oggetto di “proposte migliorative” cui lo stesso leader della Lega sta lavorando. In dirittura d’arrivo in commissione anche il ddl per lo sviluppo e la valorizzazione delle zone montane.