Ucraina, tragedia a Poltava: l’attacco missilistico russo lascia 51 morti e 235 feriti

Ucraina, tragedia a Poltava: l’attacco missilistico russo lascia 51 morti e 235 feriti
3 settembre 2024

L’Ucraina è nuovamente in lutto dopo uno degli attacchi più sanguinosi dall’inizio del conflitto con la Russia, che dura ormai da oltre due anni e mezzo. Oggi, la città di Poltava, situata circa 300 chilometri a sudest di Kiev, è stata colpita da un devastante attacco missilistico che ha causato la morte di 51 persone e il ferimento di altre 235. Il bilancio, secondo il procuratore generale ucraino, potrebbe ulteriormente aggravarsi, rendendo questo uno degli episodi più drammatici della guerra.

L’attacco è avvenuto a metà giornata, cogliendo gli abitanti di Poltava completamente alla sprovvista. Il ministero della Difesa ucraino ha sottolineato che “il tempo intercorso tra la sirena del raid aereo e il missile in arrivo è stato così breve che ha colto le persone nel momento in cui stavano raggiungendo il rifugio”. Nonostante la rapidità con cui i soccorritori sono intervenuti, solo 25 persone sono state estratte vive dalle macerie, 11 delle quali in condizioni critiche.

 

 

Il generale Oleksandr Syrsky, comandante dell’esercito ucraino, ha confermato su Telegram che le forze russe hanno utilizzato due missili Iskander per colpire la città. Syrsky ha espresso profonda preoccupazione per l’alto numero di vittime, dichiarando che “decine di persone si sono ritrovate sotto le macerie”. Ha poi aggiunto con fermezza che “il paese aggressore deve rispondere di ogni persona uccisa, di ogni vita mutilata”. Al momento, si stima che circa 15 persone siano ancora intrappolate sotto i detriti.

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Le testimonianze degli abitanti di Poltava descrivono scene di caos e distruzione. Oleksandr Dedyukhin, che vive a soli cento metri dall’epicentro dell’esplosione, ha raccontato: “Ha tirato giù il balcone, fatto saltare tutte le finestre e rotto la porta interna”. Yevgeniya Chyrva, un’altra residente, ha descritto il terrore vissuto durante l’attacco: “I miei tappeti si sono sollevati di venti centimetri per le esplosioni. C’è stata un’esplosione e poi una seconda. Le finestre si sono infrante per lo scoppio, c’era polvere ovunque”.

Poltava, città fino a poco tempo fa considerata relativamente sicura poiché lontana dalla linea del fronte, è ora sotto shock. L’attacco ha colpito duramente diverse strutture civili, tra cui una struttura educativa militare e un ospedale vicino al centro della città. Sebbene non sia ancora chiaro quante delle vittime siano militari o civili, alcuni canali Telegram russi hanno riferito che l’obiettivo principale dell’attacco era una struttura di addestramento militare situata nella città.

Tra i morti potrebbe esserci anche personale militare, vista la presenza nella città di un collegio di comunicazioni militari. Un importante blogger ucraino di Telegram, Serhiy Beskrestnov, ha pubblicato un omaggio ai “miei compagni operatori di segnali”, suggerendo che tra le vittime potrebbero esserci anche specialisti in comunicazioni e guerra elettronica.

L’attacco di Poltava rappresenta un ulteriore episodio di violenza in una guerra che continua a devastare l’Ucraina, lasciando dietro di sé una scia di distruzione e sofferenza. La comunità internazionale guarda con preoccupazione a questi sviluppi, mentre il popolo ucraino cerca di trovare la forza per affrontare una tragedia dopo l’altra.

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