Donald Trump, ex presidente degli Stati Uniti, avrebbe cercato di sovvertire l’esito delle elezioni presidenziali del 2020 attraverso una serie di azioni illegali compiute non come presidente in carica, ma come privato cittadino e candidato sconfitto. È quanto si legge in un documento di 165 pagine redatto dal procuratore speciale Jack Smith, che riporta prove raccolte durante l’indagine sui presunti tentativi di Trump di ostacolare il pacifico trasferimento del potere a seguito della sua sconfitta elettorale. Questo documento, reso pubblico dalla giudice distrettuale statunitense Tanya Chutkan, rappresenta una nuova fase nell’articolata vicenda giudiziaria che coinvolge l’ex presidente.
Il documento arriva in un momento delicato per Trump, già impegnato in diverse battaglie legali, e solleva questioni cruciali riguardo alla portata dell’immunità presidenziale, un tema che ha visto una recente pronuncia della Corte Suprema. A inizio estate, infatti, la Corte aveva riconosciuto a Trump un certo grado di protezione dalle accuse federali, sostenendo che il presidente, durante il suo mandato, può beneficiare di un’immunità rispetto a determinati reati commessi nell’esercizio delle sue funzioni ufficiali.
Tuttavia, il documento di Smith si concentra su un aspetto cruciale: le azioni di Trump dopo le elezioni del 2020 non rientrerebbero tra le sue prerogative presidenziali. Secondo il procuratore speciale, Trump, in quel momento, non agiva più come capo di Stato, ma come privato cittadino e candidato sconfitto. “Quando l’imputato ha perso le elezioni presidenziali del 2020, ha fatto ricorso a reati per cercare di rimanere in carica”, si legge nel documento. Il piano di Trump per restare al potere, prosegue l’accusa, “era un tentativo criminale privato”, non un’azione ufficiale legata alla sua carica, e proprio per questo motivo non può invocare l’immunità presidenziale come difesa.
L’accusa si basa su una ricostruzione degli eventi che seguirono la sconfitta di Trump contro Joe Biden, in particolare i numerosi tentativi di contestare il risultato elettorale attraverso mezzi giudiziari e pressioni politiche, culminati nell’assalto al Campidoglio del 6 gennaio 2021. Trump e i suoi alleati avrebbero, secondo Smith, orchestrato un piano per ribaltare l’esito elettorale attraverso azioni che esulano dalle funzioni presidenziali. In questo contesto, il procuratore sostiene che l’ex presidente avrebbe agito nella sua veste di candidato, abusando della sua posizione e della fiducia del pubblico per cercare di invalidare il risultato democratico.
Questa tesi giuridica segna una distinzione chiave: mentre alcune azioni di un presidente, compiute nell’esercizio delle sue funzioni ufficiali, possono essere coperte dall’immunità, i reati che Trump avrebbe commesso durante la fase post-elettorale non possono beneficiare di questa protezione. Di conseguenza, secondo Smith, Trump dovrebbe essere processato per le sue azioni, che rappresenterebbero un tentativo di mantenere illegalmente il potere.
La pubblicazione del documento non solo intensifica il già fitto panorama legale che Trump deve affrontare, ma aggiunge un nuovo elemento di pressione mentre l’ex presidente si prepara a candidarsi nuovamente per la presidenza nelle elezioni del 2024. Nonostante il carico di accuse, Trump continua a mantenere un forte sostegno tra i suoi sostenitori, e le sue battaglie legali, inclusa quella relativa all’insurrezione del 6 gennaio, sono diventate parte integrante della sua narrativa politica.
Il prossimo passo per Trump sarà difendersi in tribunale dalle accuse mosse da Smith. Questo caso, come molti altri in cui è coinvolto, rischia di dominare il dibattito politico nei mesi a venire, soprattutto mentre si avvicinano le primarie repubblicane. L’esito di questi procedimenti legali avrà un impatto significativo non solo sul futuro politico dell’ex presidente, ma anche sulla percezione dell’integrità delle istituzioni democratiche negli Stati Uniti. La battaglia legale sarà lunga e complessa, ma questo nuovo sviluppo potrebbe segnare un punto di svolta nelle sfide che Trump dovrà affrontare nei prossimi anni.