La Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha annunciato al Senato che si recherà in Libano nei prossimi giorni, confermando poi alla Camera la specifica della data: “Ci andrò venerdì”. Questa affermazione è stata fatta in risposta ai cronisti che l’hanno interpellata mentre lasciava l’Aula della Camera, subito dopo aver consegnato il testo delle comunicazioni in vista del prossimo Consiglio Europeo. Al Senato, la risoluzione di maggioranza sulle comunicazioni della Premier è stata approvata con 104 voti favorevoli, 65 contrari e 2 astenuti, a conferma di una dialettica politica intensa ma maggioritariamente allineata sul percorso del governo.
Il contesto europeo e le sfide geopolitiche
Nell’intervento a Palazzo Madama, Meloni ha fatto riferimento a una nuova legislatura europea caratterizzata da grandi preoccupazioni e incertezze, legate al protrarsi della guerra in Ucraina e alla drammatica escalation in Medio Oriente, con particolare attenzione alle conseguenze geopolitiche e alle difficoltà che l’Unione Europea sta attraversando, sia a causa di questi eventi, sia per gli errori commessi nel passato. Alle 15, Meloni ha proseguito con un altro discorso a Montecitorio, sottolineando che la crisi internazionale richiede una riflessione urgente sul ruolo dell’Europa e sulle sue priorità future.
Un punto chiave delle dichiarazioni di Meloni riguarda la nomina di Raffaele Fitto come vicepresidente esecutivo della Commissione Europea. La Premier ha sottolineato come questa nomina rappresenti un riconoscimento della ritrovata centralità dell’Italia a livello europeo. La Premier ha invitato tutte le forze politiche italiane a sostenere attivamente questa candidatura presso le proprie famiglie politiche europee, affermando che in alcuni momenti cruciali l’interesse nazionale deve prevalere su quello di parte.
Fitto e la riforma del Patto di Stabilità
Meloni ha inoltre evidenziato l’importanza della delega al PNRR che sarà condivisa da Fitto e dal Commissario Dombrovskis. Questo affiancamento è stato interpretato da alcuni come un segno di rigore fiscale, ma la Premier ha ribadito che si tratta piuttosto di un’opportunità per l’Italia di far valere la necessità di maggiore flessibilità negli investimenti, posizione da sempre sostenuta dal nostro Paese e che ha trovato un primo parziale accoglimento nella recente riforma del Patto di Stabilità. Secondo Meloni, l’Europa di domani non può essere uguale a quella di oggi e deve ripensare completamente le sue priorità e il suo approccio strategico.
La crisi in Ucraina e il sostegno europeo
Meloni ha quindi ribadito che il Consiglio Europeo riaffermerà il proprio sostegno all’Ucraina, impegnandosi nella costruzione di una pace giusta e duratura, e aiutando il Paese a guardare a un futuro di prosperità. Secondo la Premier, difendere l’Ucraina è nell’interesse sia dell’Italia sia dell’Europa. La crisi ucraina, infatti, ha messo in evidenza la necessità per l’Unione Europea di rafforzare il proprio ruolo di garante della sicurezza internazionale, mentre continua a farsi strada l’idea che l’Europa debba prepararsi a sfide future imprevedibili.
Il focus sul Libano e la missione Unifil
Uno dei temi principali toccati da Meloni riguarda la situazione critica in Libano. La Premier ha espresso forte preoccupazione per gli eventi in corso, in particolare per gli attacchi che hanno colpito le postazioni della missione Unifil (United Nations Interim Force in Lebanon) a opera dell’esercito israeliano. La Premier ha definito questi attacchi inaccettabili, aggiungendo che la sicurezza dei soldati italiani in missione deve essere garantita. Meloni ha dichiarato di aver discusso direttamente con il Primo Ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ribadendo la posizione dell’Italia sulla necessità di rispettare la risoluzione 1701 dell’ONU, che stabilisce il quadro operativo della missione Unifil. La Premier ha inoltre espresso la sua contrarietà all’ipotesi di un ritiro unilaterale della missione Unifil, considerandolo un grave errore che minerebbe la credibilità della missione stessa e dell’ONU.
L’equilibrio tra difesa di Israele e la condanna del terrorismo
Meloni ha anche toccato la delicata questione del conflitto israelo-palestinese. Ha sottolineato che, sebbene sia fondamentale condannare con forza gli attacchi terroristici di Hamas ed Hezbollah, è altrettanto importante non cadere in un pericoloso giustificazionismo verso queste organizzazioni, che potrebbe tradursi in un crescente antisemitismo. Le manifestazioni di piazza degli ultimi giorni hanno dimostrato, secondo Meloni, che l’antisemitismo è un fenomeno preoccupante in crescita, che deve essere combattuto con fermezza.
Inoltre, la Premier ha ribadito l’impegno dell’Italia a favore di una soluzione diplomatica del conflitto, riaffermando la posizione del governo italiano, che sostiene una soluzione basata su due Stati, in linea con le politiche seguite da governi precedenti di diversi orientamenti politici. Meloni ha sottolineato l’importanza di mantenere un dialogo costruttivo con tutti gli attori coinvolti nel conflitto, inclusi i palestinesi, e ha ribadito il diritto di Israele a esistere e difendersi.
Immigrazione e l’accordo Italia-Albania
Spostando l’attenzione sulle politiche migratorie, Meloni ha evidenziato l’importanza di continuare a esplorare soluzioni innovative per affrontare la crisi dei migranti. La Premier ha citato il Protocollo Italia-Albania come un esempio di successo, grazie al quale le richieste di asilo possono essere processate in territorio albanese sotto giurisdizione italiana ed europea. Questo approccio, ha dichiarato Meloni, rappresenta una soluzione coraggiosa e inedita, che potrebbe essere replicata con altri Paesi extra-UE. La Premier ha ringraziato in particolare il primo ministro albanese, Edi Rama, per la cooperazione e per aver creduto nell’efficacia di questa iniziativa.
Critiche e polemiche sull’operazione Albania
Nonostante il governo consideri il Protocollo con l’Albania un passo avanti significativo nella gestione dei flussi migratori, Meloni ha dovuto affrontare le critiche delle opposizioni. Il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, ha accusato la Premier di aver sprecato ingenti somme di denaro pubblico per operazioni di dubbia efficacia, citando come esempio il trasferimento di un numero esiguo di migranti da Lampedusa all’Albania, che ha comportato costi elevati.
Anche il Movimento 5 Stelle ha espresso preoccupazioni simili, con la senatrice Dolores Bevilacqua che ha parlato di un “fallimento annunciato” dell’operazione Albania, sottolineando l’inutilità di investire grandi risorse in un progetto che, secondo lei, non apporterà benefici significativi. Meloni ha risposto duramente alle critiche, accusando le opposizioni di strumentalizzare la questione migratoria e difendendo l’accordo con l’Albania come una misura dissuasiva efficace per ridurre i flussi migratori verso l’Italia.
Il Green Deal europeo e la decarbonizzazione
Un altro tema caldo affrontato dalla Premier riguarda il Green Deal europeo. Meloni ha criticato l’approccio ideologico che ha accompagnato lo sviluppo del Green Deal, sostenendo che la corsa alla decarbonizzazione a tutti i costi sta causando danni significativi all’economia europea. Secondo la Premier, perseguire la decarbonizzazione al prezzo della deindustrializzazione è un suicidio economico che rischia di distruggere posti di lavoro e di rendere l’Europa dipendente da nuove potenze globali. Meloni ha portato come esempio l’addio al motore endotermico entro il 2035, definendolo una “follia” che penalizzerà le economie europee, soprattutto in considerazione del fatto che l’Europa non controlla le materie prime necessarie per la produzione di veicoli elettrici.
Dopo le dichiarazioni della Premier, il dibattito parlamentare è proseguito con interventi da parte delle opposizioni, che hanno contestato vari punti delle comunicazioni di Meloni, in particolare sul tema dell’immigrazione e sulla gestione delle risorse economiche. Tuttavia, Meloni ha replicato con fermezza, difendendo le scelte del governo e ribadendo l’importanza di un’azione politica pragmatica e centrata sull’interesse nazionale.
In sintesi, l’intervento di Giorgia Meloni in Parlamento ha toccato numerosi temi cruciali per il futuro dell’Italia e dell’Europa, dall’immigrazione alla crisi in Medio Oriente, dal Green Deal alle sfide geopolitiche, delineando una visione politica che punta a rafforzare il ruolo dell’Italia in Europa e a promuovere soluzioni innovative per affrontare le sfide del presente.