Oltre 100 bambini uccisi in cinque settimane in Libano per attacchi aerei israeliani

Oltre 100 bambini uccisi in cinque settimane in Libano per attacchi aerei israeliani
30 ottobre 2024

In cinque settimane di intensi bombardamenti, la guerra in Libano ha mietuto la vita di oltre 100 bambini a causa degli attacchi aerei israeliani, un numero che equivale a una media di circa due bambini al giorno, secondo l’organizzazione umanitaria Save the Children. Che in una nota, ha rinnovato un appello per un cessate il fuoco immediato e sottolineando l’urgenza di proteggere i più vulnerabili. Secondo il ministero della Salute Pubblica libanese, sono oltre un milione le persone, circa un quinto della popolazione, costrette ad abbandonare le proprie case dall’inizio del conflitto. Da ottobre dello scorso anno, il bilancio delle vittime ha raggiunto quasi 2.700 morti, tra cui oltre 150 bambini, e più di 12.500 feriti.

Jennifer Moorehead, direttrice di Save the Children in Libano, ha dichiarato che la crisi sta colpendo in particolar modo i bambini, lasciando cicatrici profonde e difficili da sanare: “Siamo sull’orlo di una crisi umanitaria che è prima di tutto una crisi dell’infanzia. Stiamo osservando la stessa tragica dinamica vista nell’ultimo anno di guerra a Gaza: un alto numero di vittime civili, minori inclusi, operatori sanitari uccisi e attacchi incessanti a strutture essenziali, comprese quelle sanitarie. La situazione sta peggiorando, con oltre il 25% del territorio libanese evacuato d’urgenza, lasciando le famiglie senza alcuna certezza di sicurezza”.

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La Moorehead ha evidenziato le difficoltà che i bambini libanesi stanno vivendo, tra cui la mancanza di rifugi sicuri e la continua esposizione al rischio. A Beirut, migliaia di bambini e famiglie dormono all’aperto, accanto alle poche cose rimaste in loro possesso, senza riuscire a trovare un posto sicuro. “Più durerà il conflitto, più sarà difficile per i bambini ritrovare un senso di normalità”, ha dichiarato la direttrice. “Sei scuole pubbliche su dieci sono state riconvertite in rifugi per gli sfollati, posticipando l’inizio dell’anno scolastico. Ogni giorno lontano dai banchi di scuola minaccia il benessere psicofisico dei bambini, generando conseguenze a lungo termine”.

Anche in Israele il conflitto ha avuto ripercussioni. Nelle ultime ore, un drone lanciato dal Libano ha colpito una fabbrica di componenti per l’aviazione a Nahariya, nel nord di Israele, causando danni lievi, secondo quanto riportato dall’esercito israeliano. Inoltre, Hezbollah ha rivendicato un attacco con droni d’assalto contro una base militare israeliana a Tirat Carmel, vicino a Haifa. Gli attacchi, seppur mirati, non hanno causato vittime, ma rappresentano un’ulteriore escalation del conflitto nella regione.

Nel tentativo di mediare una tregua, i consiglieri del presidente degli Stati Uniti Joe Biden, Amos Hochstein e Brett McGurk, sono attesi in Israele per discutere con il premier Benjamin Netanyahu e altri alti funzionari israeliani sulla possibilità di un cessate il fuoco. Secondo fonti israeliane e americane, un accordo tra Israele e Hezbollah per mettere fine ai combattimenti potrebbe essere raggiunto nelle prossime settimane.

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