Oltre tre miliardi di anni fa, la Terra fu scossa da un cataclisma: un enorme asteroide, circa 200 volte più grande di quello che avrebbe portato all’estinzione dei dinosauri, colpì il nostro pianeta. Questo impatto, noto come “S2”, cambiò radicalmente la composizione della superficie terrestre e dell’atmosfera, gettando le basi per la nascita della vita. La scoperta, guidata dalla ricercatrice Nadja Drabon e recentemente pubblicata su Proceedings of the National Academy of Sciences (PNAS), evidenzia come tale evento apocalittico abbia paradossalmente favorito l’evoluzione.
Un impatto devastante e trasformativo
L’asteroide causò uno tsunami gigantesco e ricoprì il cielo con un fitto strato di polveri per anni, alterando l’equilibrio del pianeta e portando enormi cambiamenti geologici e chimici. La forza dell’impatto riscaldò gli oceani fino al punto di ebollizione, inondò le terre di ferro e fosforo, creando così un ambiente ricco di elementi fondamentali per la crescita di microrganismi primordiali.
Gli effetti benefici dell’impatto S2 per la vita
Secondo Drabon, anche se gli impatti meteoritici sono generalmente considerati eventi devastanti per la vita, questo particolare evento avrebbe invece favorito le condizioni per la comparsa di forme viventi elementari. I materiali trasportati nelle acque poco profonde dagli tsunami dell’impatto S2, come ferro e fosforo, si rivelarono cruciali per l’evoluzione di batteri specializzati, capaci di metabolizzare questi elementi.
Le origini della vita primitiva
Il periodo della Terra primordiale, quando si verificò l’impatto, era caratterizzato da una frequenza elevata di impatti meteoritici e da un ecosistema limitato a batteri e archea, microrganismi unicellulari che popolavano ambienti estremi. Attraverso lo studio di antiche rocce della Barberton Greenstone Belt in Sudafrica, i ricercatori hanno identificato tracce di almeno otto impatti simili a S2, che potrebbero aver stimolato fasi di proliferazione batterica. L’arrivo di abbondanti quantità di ferro fece prosperare colonie di batteri che si nutrivano proprio di questo elemento, rappresentando un importante tassello nella storia della vita sulla Terra.
La testimonianza degli scienziati
“Immagina di essere su una piattaforma di acque poco profonde, un ambiente calmo e stabile, e all’improvviso un’enorme onda di tsunami travolge tutto, sconvolgendo il fondale marino e creando un ambiente ricco di nutrienti”, ha spiegato Nadja Drabon. Questo ambiente instabile e ricco di risorse permise ai batteri specializzati di proliferare e gettò le basi per la diversificazione della vita. La ricerca di Drabon dimostra come questi impatti, sebbene distruttivi, abbiano avuto un risvolto positivo, favorendo la comparsa di nuovi organismi.