Stallo in Europa sul ruolo di Fitto, tensione Meloni-Pd

Stallo in Europa sul ruolo di Fitto, tensione Meloni-Pd
Raffaele Fitto
14 novembre 2024

In un’Europa sempre più divisa, l’accordo sulla nuova Commissione europea resta bloccato, e la tensione sale non solo tra gli schieramenti politici europei ma anche all’interno della politica italiana. Lo stallo, ormai prolungato, coinvolge i principali gruppi politici del Parlamento europeo – Popolari (PPE), Socialisti e Democratici (S&D) e Liberali (Renew) – che non riescono a trovare un compromesso sulla nomina dei nuovi vicepresidenti esecutivi della Commissione.

Il nodo centrale riguarda i candidati chiave: Raffaele Fitto, proposto per la vicepresidenza, la socialista spagnola Teresa Ribera, e l’ungherese Oliver Varhelyi. I socialisti e liberali oppongono Fitto e Varhelyi, mentre il PPE si oppone alla candidatura di Ribera, accusandola di responsabilità nella gestione inefficace degli aiuti per l’inondazione di Valencia, in quanto ministra del governo spagnolo. La situazione è incerta e le divergenze tra le parti si fanno sempre più aspre.

Accuse e tensioni tra i leader europei

Iratxe García Pérez, presidente del gruppo S&D, ha accusato il capogruppo del PPE, Manfred Weber, di aver infranto l’accordo di luglio, minando ogni possibilità di collaborazione. García Pérez ha inoltre denunciato le “forze dell’estrema destra” alleate del PPE per aver politicizzato la gestione dell’inondazione in Spagna, criticando l’uso della tragedia per attaccare Ribera.

In risposta, Valérie Hayer, capogruppo dei liberali di Renew, ha fatto un appello alla responsabilità politica, invitando tutte le parti a tornare al tavolo delle trattative. Secondo Hayer, l’attuale impasse minaccia di paralizzare il processo politico europeo, mettendo a rischio l’efficacia della futura Commissione.

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Meloni e la risposta del Pd: lo scontro si sposta in Italia

Anche in Italia le reazioni non si sono fatte attendere. La premier Giorgia Meloni è intervenuta sui social attaccando il Pd, accusandolo di voler privare l’Italia della vicepresidenza nella Commissione e di non sostenere un rappresentante italiano, Raffaele Fitto, per motivazioni politiche. “Secondo loro – ha dichiarato Meloni – l’Italia non merita di avere una vicepresidenza della Commissione”.

Il Pd ha prontamente risposto per bocca della vicecapo delegazione Alessandra Moretti, che ha negato la critica affermando che il problema non è Fitto ma il rischio di uno spostamento a destra dell’intera Commissione europea. Secondo Moretti, il PPE ha preferito rompere l’accordo con i socialisti e i liberali, schierandosi con l’estrema destra europea.

Macron celebra Draghi: un simbolo della stabilità perduta?

In un contesto di alta tensione, l’incontro di oggi tra Emmanuel Macron e Mario Draghi al College de France rappresenta quasi un simbolo di una “stabilità perduta” in Europa. L’ex presidente della Banca Centrale Europea è stato accolto con tutti gli onori a Parigi, mentre a Bruxelles si discute sulla leadership e sul futuro dell’Unione.

Una crisi senza fine?

Lo stallo attuale sembra confermare i timori di un’Europa sempre più frammentata, in cui gli accordi di coalizione diventano sempre più difficili. Mentre si parla della possibilità che von der Leyen stessa sia a rischio, il premier italiano Meloni pensa già a un piano alternativo nel caso Fitto venga declassato, pur rimanendo sotto la protezione del PPE e del capodelegazione di Forza Italia, Fulvio Martusciello.

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Rimane ora da vedere se l’appello dei liberali a una maggiore responsabilità politica troverà ascolto o se l’Unione europea dovrà fare i conti con un nuovo periodo di instabilità e conflitti interni.

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