Canone Rai e manovra: maggioranza divisa, aperture su fondi pensione
L’opera di mediazione del ministro Giorgetti per ridurre gli emendamenti
La maggioranza di governo si trova in un momento di forte tensione, con scontri interni che riguardano sia il canone Rai che le modifiche alla legge di Bilancio. Nonostante un vertice serale a casa della premier Giorgia Meloni, le divergenze tra i partiti restano evidenti, creando un clima di incertezza politica.
Il nodo del canone Rai
La giornata di ieri si è aperta con la Lega che ha ribadito la sua posizione sulla riduzione del canone Rai da 90 a 70 euro, misura che, secondo il disegno di legge di Bilancio, non sarà confermata per il 2025. Matteo Salvini, leader della Lega, aveva nei giorni scorsi sottolineato l’importanza di questo taglio, ma la proposta del Carroccio si è scontrata con l’opposizione di Forza Italia e Fratelli d’Italia.
Il relatore di maggioranza, Dario Damiani (Forza Italia), ha chiesto il ritiro dell’emendamento leghista, spiegando che il tema del canone è stato considerato “divisivo” nel vertice della domenica sera. Anche Maurizio Gasparri, capogruppo dei senatori di Forza Italia, ha espresso netta contrarietà, definendo il taglio del canone come inutile: “Se fai il taglio, poi comunque la Rai riceve 400 milioni dai cittadini”.
Le tensioni si sono ulteriormente inasprite con le accuse incrociate tra Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia. Massimo Garavaglia, della Lega, ha accusato gli alleati di attacchi contro la sanità lombarda, evidenziando le difficoltà nel trovare un punto di equilibrio. Per placare il conflitto, le votazioni in Commissione Bilancio al Senato, inizialmente previste per ieri sera, sono state rinviate a questa mattina, con un nuovo vertice serale per discutere possibili accordi.
Gli emendamenti alla manovra
Parallelamente, il dibattito sulla legge di Bilancio sembra procedere in modo più controllato. Tra i temi principali emerge il rafforzamento della previdenza integrativa, uno degli obiettivi indicati dal ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti. Secondo Giorgetti, il governo sta valutando emendamenti che mirano a potenziare i fondi pensione, introducendo un’imposizione sostitutiva agevolata per i rendimenti, in linea con i trattamenti previsti per questi strumenti.
Tuttavia, ogni modifica dovrà essere accompagnata da coperture finanziarie solide, a dimostrazione della prudenza adottata dal governo in questa fase. Il disegno di legge è ora all’esame della Commissione Bilancio della Camera. Le votazioni sugli emendamenti segnalati, circa 600, dovrebbero iniziare il 9 dicembre, con l’obiettivo di concludere l’iter parlamentare entro metà mese. Successivamente, il testo passerà al Senato per una rapida approvazione.
Opposizione e critiche
L’opposizione non ha risparmiato critiche alla maggioranza. Il Partito Democratico ha sottolineato le divisioni tra i partiti di governo: “FdI vuole occupare la Rai, la Lega desidera affossarla, e Forza Italia sembra interessata solo agli spazi pubblicitari”. La situazione resta fluida, con le divergenze interne alla maggioranza che potrebbero influire non solo sul destino del canone Rai, ma anche sul percorso della legge di Bilancio.